Bufera su “Aerdorica”: indagato l’ex Presidente Giovanni Belluzzi

Bufera su “Aerdorica”: indagato l’ex Presidente Giovanni Belluzzi

(wn24)-Ancona –  L’ex presidente ed amministratore delegato di Aerdorica, Giovanni Belluzzi, finisce sotto indagine, dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia da parte della Procura di Ancona.

 Alla guida della società gestore del Sanzio dal novembre 2013 all’ottobre 2015, era subentrato all’ex dg, Marco Morriale, anche lui finito nell’inchiesta e in seguito condannato in primo grado a tre anni per peculato. Scelto dall’ex governatore Gian Mario Spacca per rimettere in sesto la società dopo la bufera, nella sua reggenza Belluzzi venne affiancato nel cda da due dirigenti regionali, Paolo Costanzi e Pietro Talarico. A cercare di dissipare le ombre sul passato non sempre trasparente di Aerdorica, il pm Paolo Gubinelli.

I controlli
L’era Belluzzi era già finita nel mirino del processo verbale di constatazione nella verifica fiscale portata avanti dalla Guardia di Finanza nel giugno 2017 e riguardante il periodo 2009-2015. Le Fiamme gialle, durante verifiche svolte nell’ambito di inchieste penali, avrebbero ravvisato l’omesso versamento di ritenute fiscali per i dipendenti, come sostituto d’imposta, all’Erario per un periodo di 5 anni, in parte corrispondente alla gestione di Morriale, ma anche ad anni successivi.

Gli accertamenti
La chiusura dell’accertamento della Gdf, finita sul tavolo dell’Agenzia delle Entrate e della Procura della Repubblica, aveva constato presunte irregolarità per circa 12 milioni di euro e la somma – relativa solo all’importo dovuto allo Stato, senza considerare eventuali sanzioni – sarebbe stata «indebitamente» trattenuta negli anni dalla società, che avrebbe dovuto invece versarla a titolo di sostituto d’imposta per i lavoratori, generando quindi un debito verso l’Erario Oltre all’aspetto fiscale, c’è anche un risvolto penale, come previsto dall’art. 10 bis della legge 74 del 2000, che prevede la reclusione da sei mesi a due anni per chi «non versa entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto di imposta ritenute dovute».

L’esposto
La prima volta in cui sono stati puntati i riflettori sulla gestione di Belluzzi risale all’aprile 2016, quando il cda composto dall’allora ad di Aerdorica, Andrea Delvecchio, dall’attuale amministratore unico, Federica Massei, e dall’ex presidente Lorenzo Catraro, aveva inoltrato alla Corte dei Conti e, per conoscenza, alla Procura, un esposto in cui si faceva riferimento ad una serie di atti reputati non in linea con le normative, quali onerose consulenze e compensi stratosferici. Osservazioni riprese anche nella relazione del consulente tecnico d’ufficio, Renato Santini – nominato dal Tribunale di Ancona nell’ambito dell’istruttoria pre fallimentare che pende su Aerdorica – che aveva parlato di «mala gestio» di Aerdorica targata Morriale e Belluzzi che avrebbe «contribuito a depauperare il patrimonio sociale» della società gestore del Sanzio, «ampliando e aggravando» una serie di «cause endogene ed esogene» che ne impediscono la stabilità economico finanziaria.

Nel mirino
A finire nel mirino di Santini, in particolare, «rimborsi spese per oltre 239 mila euro non adeguatamente documentati», consulenze onerose come quelle alla Helvia Partners, tra le cui collaborazioni professionali «of counsel» compare anche lo studio Belluzzi e associati, compensi giornalieri di 1360 euro (o 170 euro orari), in caso di giornata lavorativa eccedente le 6 ore, un piano di investimenti 2015-2018 «privo di copertura finanziaria adeguata», fino ad arrivare ad assunzioni e stabilizzazioni del personale che hanno portato alla maturazione di 2360 ore di ferie e permessi non goduti.

Le ipotesi
Potrebbe profilarsi dunque il reato di omesso versamento di ritenute dovute o certificate dietro l’accertamento su presunte irregolarità per circa 12 milioni di euro eseguito dalla Guardia di Finanza ad Aerdorica. Ma anche l’omesso versamento di ritenute fiscali per i dipendenti, come sostituto d’imposta: sarebbe questo il nodo cardine dell’accertamento su presunte irregolarità per circa 12 milioni di euro eseguito dalla Guardia di Finanza ad Aerdorica.

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