Scuola: se un paio di bermuda diventa un caso

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Pescara – Puntuale come la bella stagione, con l’ arrivo del caldo i Presidi ricominciano la caccia agli amanti dei pantaloni a metà gamba anche a scuola e , forse, soprattutto a scuola dove le aule in questo periodo cominciano a  sfiorare i  “40° all’ombra”.

 In una scuola di Trieste gli studenti, vistosi rifiutare il permesso di entrare con le bermuda, hanno preferito chiamare la Polizia. Nella Regione Abruzzo ancora non si arriva a tanto, ma tutti sono convinti che prima o poi qualcosa accadrà. Allora cerchiamo di capire perché di questo ” accanimento terapeutico” contro i pantaloni a metà gamba e, si badi bene, non parliamo di pantaloncini corti. I molti Dirigenti, Prof. e , in generale personale della scuola, parlano di decoro estetico che la scuola non può sopportare. Gli studenti, invece, parlano di attacco alla libertà a tutto tondo ” perché poi fuori dalla scuola si respira qualcosa di molto pesante a livello di messaggi mediatici e quant’altro.”. Molti , invece, volano più alto e bollano la caccia ai pantaloni corti ” come un modo per coprire le in efficienze dello Stato verso la scuola pubblica”. Insomma, la scuola italiana non si riforma con il proibizionismo inutile, ma proponendo un modello sostenibile rispetto ai cambiamenti veloci in corso nelle società reale.

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