Terremoto a L’Aquila. I cittadini al Comune: ” Aprite quel magazzino, ridateci i nostri ricordi”

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L’ Aquila – Un grido squarcia ancora le strade dell’Aquila  invasa dalle macerie. I cittadini protestano, questa volta, però, non per la ricostruzione che va  rilento, ma per riavere ” un pezzo della loro vita”, cioè gli oggetti cari, quelle piccole cose che aiutano ancora i residenti a resistere di fronte alle incertezze. All’indomani del 6 aprile del 2009, il Comune, per permettere la raccolta di beni di tutti i generi trovati dai soccorritori in mezzo alle macerie, decise di aprire un deposito.

A distanza di molto tempo, però, questo deposito è sbarrato, in pochi conoscono l’ esistenza e in pochi richiedono indietro le loro cose. ” Questo perché nessuno conosceva l’ esistenza della struttura – ha detto la professoressa Mariella Riccobono, danneggiata dal terremoto – adesso che sarà di dominio pubblico sono convinta che tutti vorranno indietro pezzi della loro vita, oggetti che ricostruiscono la loro storia. Ci chiediamo perché quel magazzino è “off-limits” per tutti? Perché il Comune nega l’ accesso controllato a quelle persone che pensano ci possano essere oggetti delle loro case? Domande a cui vogliamo che qualcuno risponda nel più breve tempo possibile”.

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