Roseto.Pavone e la Giunta si insediano. Un Socialista torna Sindaco
(Foto di Davide D’Angelo)
Roseto – C’era poco di destra, pochissimo di centro e tantissimo di sinistra, all’insediamento del neo- Sindaco Pavone e della Giunta da lui capeggiata.Oggi i protagonisti della “cacciata” delle forze politiche di centro-sinistra che governavano Roseto da più di trenta anni, non sono le forze dell’antagonismo, ma quelle che hanno governato la città, nel bene e nel male, per tanti anni. Bstava scorrere lo scranno e il parterre per accorgersi che i musi lunghi o i sorrisi di circostanza non erano riferimenti ai cambiamenti politici, ma a quelli sicuramente personali, di parte, di perdita o di acquisto di fette di potere. Alla cerimonia, scandita anche dagli altoparlanti piazzati di fronte alla Piazza del municipio, sono intervenuti in tanti a cominciare dal Prefetto di Teramo, Eugenio Soldà seduto accanto al questore Amalia Di Rocco e al Sentore Paolo Tancredi, oramai quasi fisso a Roseto insieme al suo staff. Curioso il “siparietto” che hanno offerto gli ex Sindaci della città: da una parte seduti uno accanto all’altro Calvarese, Angelozzi e Vannucci. Molto defilato, distante, c’eraDomenico Cappucci, escluso dal Consiglio comunale e da molti indicato come uno degli artefici della debacle del centro-sinistra. Sullo scranno in bella mostra il “nuovo che avanza”, la biondissima neo-AssessoreMaristella Urbini. Un pò sulle sue il giovanissimo Assessore Fabrizio Fornaciari e poi a seguire Montese, Marini, Di Pasquale, Di Marco, De Vincentiis. Molto attenta a quello che Pavone scandiva dai microfoni, era Teresa Ginoble.Insomma facce sicuramente nuove, ma anche molti “vecchi” della politica locale, alcuni dei quali riesumati, non si è capito ancora, da quale luogo sconosciuto.Il primo cittadino non ha mancato di ringraziare tutti e di annunciare qualcosa del suo nutrito programma come, ad esempio, il wi-fi in tutto il territorio comunale o il fatto di puntare dritto verso il rilancio del turismo, oramai agonizzante se non addirittura morto. Parole di circostanze, ma anche nette a proposito delle responsabilità e della efficienzanell’azione amministrativa. Insomma, anche Pavone si rende conto che il cammino sarà arduo e irto di ostacoli che arrivano anche da fattori esterni, come la crisi economica e lo stato delle emergenze che caratterizza la Regione Abruzzo in questo momento storico..