Popoli. Sequestrato “Night Petra Club International”. In manette i due gestori e i due camerieri per sfruttamento della prostituzione
Popoli – Tre mesi di indagini (da dicembre 2010 a marzo 2011) svolte dai Carabinieri della locale Compagnia, è emerso un preoccupante fenomeno criminoso rappresentato dallo sfruttamento della prostituzione di giovani donne, provenienti dall’est Europa, inserite in un locale di pubblico intrattenimento notturno dove le stesse venivano indotte a prestazioni a pagamento con i clienti del locale, all’interno (Pprivè) o all’esterno di esso.
I Carabinieri del N.O.R. del Comando Compagnia di Popoli (PE) e con il supporto operativo del Nucleo Cinofili della Legione Carabinieri Abruzzo (impiegati per accertare l’uso di stupefacenti all’interno del locale), alle 01.00 odierne, hanno tratto in arresto 4 persone, ritenute responsabili del delitto prima citato, Ionescu Anca Anamaria, trentottenne rumena, Ricci Giovanni, trentottenne pescarese, rispettivamente quale titolare e gestore di fatto del predetto locale e D’Aloisio Massimiliano, trentottenne pescarese, Iosef Marian, quarantenne rumeno, in qualità di camerieri/addetti al predetto locale notturno, inducendo diverse donne ad intrattenere i clienti nel locale, a compiere o a tollerare atti sessuali e, in numerosi casi, esortandole ad uscire a “cena” con i clienti anche per intraprendere rapporti sessuali, incassando le somme di denaro versate dai clienti per le prestazioni effettuate dalle donne, agevolavano, favorivano e sfruttavano la prostituzione delle stesse.
L’indagine ha preso avvio dall’attività di controllo del territorio, incentrata sul territorio comunale di pertinenza, in particolare nelle adiacenze del locale notturno “International Petra Club”, nonché all’altezza del casello autostradale di Bussi/Popoli, che ha messo in evidenza uno strano viavai di giovani donne dall’aspetto discinto, in orario notturno, condotte o riaccompagnate nel suddetto “night club”, dai frequentatori del predetto locale, giovani e anziani dell’aquilano, del pescarese e taluni di altre regioni del centro-sud, risultate poi essere, da successivi controlli incrociati posti in essere nella stessa giornata dai militari operanti, “entreneuse” e ballerine del locale, non tutte in regola con il pagamento dei contributi lavorativi, come accertato dagli investigatori durante il controllo eseguito, unitamente ai colleghi dell’Ispettorato del lavoro. Dalle indagini tecniche e dalle audizioni dei clienti e di qualche “entreneuse” è emerso che le ragazze, per non deludere le aspettative del datore di lavoro si sentivano obbligate ad aderire alle richieste dei clienti, atteso che, in caso contrario, sarebbero state penalizzate con la repentina perdita del posto ovvero con il diniego di riconferma alla scadenza contrattuale (neppure può escludersi la possibilità che sia stata loro prospettata l’eventualità di essere abbandonate a se stesse con il rischio di essere rimpatriate nel loro paese d’origine allo scadere del contratto, senza avere più alcuna possibilità di rientrare in Italia per essere nuovamente assunte in altri simili locali dopo aver deluso le aspettative del precedente gestore del night).
Dunque il fine perseguito dai titolari del night-club è quello d’impiegare donne disposte ad uscire con i clienti o ad intrattenersi all’interno del “privè”, disposte a soddisfare la libido di questi ultimi. I clienti, allettati dall’idea di consumare atti sessuali con donne, nella maggior parte dei casi molto più giovani di loro, erano disposti a tornare, a vantaggio del solo gestore, con una certa frequenza nel locale notturno, aumentando in tal modo considerevolmente le consumazioni con le ragazze dell’importo di 15 euro ogni venti minuti trascorsi nella zona “privè”, sicuramente idonea, anche per le luci soffuse, a garantire una maggiore riservatezza.
I compensi spettanti alle ragazze molto spesso vengono determinati a percentuale in base alla redditività di ciascuna di esse e, in particolare, sono calcolati sulla capacità di ciascuna d’intrattenere i clienti e, cioè, sulla quantità di consumazioni con il cliente che ciascuna di loro procurava in ogni serata di lavoro. Ciò, ovviamente, serve al locale per incrementare notevolmente i profitti e, indirettamente, a stimolare le ragazze, che molto spesso, per quanto emerso, si trovano in situazioni di vera e propria indigenza, ad essere maggiormente disponibili nei confronti del cliente. Ulteriore incentivo economico per le ragazze è dato dall’ordinazione da parte del cliente di bottiglie di champagne, dal momento che allorquando riescono a far ordinare una bottiglia al cliente, percepiscono somme di denaro variabili in relazione al costo della bottiglia.
L’intera serata trascorsa con una ragazza all’interno del locale, considerato l’usuale turno di lavoro, ha, per il cliente un costo mediamente di € 300.
Altro rilevante introito per il locale proviene poi dalle uscite serali delle ragazze con i clienti, anche in tal caso, i clienti devono pagare ai titolari del locale la somma di € 15 per ogni venti minuti di ritardo della ragazza dal locale o, in alternativa, la somma di € 250 per trascorrere con la stessa l’intera serata. L’uscita a cena richiede, per quanto si è desunto dalle indagini tecniche, l’assenso della Ionescu o del Ricci e, in ogni caso, va preventivamente comunicata agli stessi o ai camerieri che, in tal modo, oltre a sapere di non doversi recare a prendere le ragazze per portarle al locale, possono notare l’evento nell’apposito borderò a fini di contabilità interna e per il controllo del rendimento lavorativo di ciascuna ragazza. La complessiva attività d’indagine ha poi portato ad accertare che le ragazze, qualora si assentassero per ragioni personali dal lavoro, dovevano comunque corrispondere ai titolari la somma di 250,00 euro e ciò per evitare che le stesse, anche per far fronte alle difficoltà economiche in cui si trovano, possano autonomamente contattare i clienti e trascorrere con gli stessi una serata senza versare alcunché al locale. La Ionescu è titolare della licenza del locale che però viene gestito insieme al Ricci, compagno, convivente e precedente intestatario della licenza, circostanza questa evincibile dal fatto che è lui che provvede a scegliere le ragazze, a corrispondere loro lo stipendio ed a fornire, ove necessario, alloggi, per lo più situati a Silvi Marina ed a Montesilvano o sistemazioni in albergo sempre nelle medesime località oltre che ad occuparsi, con la fattiva collaborazione del D’Aloisio e dello Iosef, di tutto quanto possa occorrere alle stesse.