Omicidio Rea. Nella Procura di Teramo interrogati i commilitoni di Parolisi

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Teramo – Si scava ancora nella vita di Salvatore Parolisi, dal venti luglio scorso, rinchiuso in carcere, perché sospettato di aver massacrato con 35 coltellata la moglie Melania Rea, nel Boschetto di Ripe di Civitella.

Questa mattina, infatti, nella Procura di Teramo, per ordine dei PM Aloisi e  Rosati, sono stati interrogati diversi commilitoni del caporalmaggiore Parolisi, in forza nella caserma “Clementi” di Ascoli Piceno. I Magistrati sono sempre alla ricerca del movente del delitto, movente che potrebbe nascondersi nelle maglie di quello che  accadeva “fuori ordinanza” tra i militari  amici e non di Salvatore: I due PMvoglio sapere che cosa sapeva Salvatore e cosa Melania, poi “condannata” a stare zitta per sempre. Insomma , per gli inquirenti di Teramo la chiave del delitto sarebbe all’interno della caserma ascolana dove, per altro, sta indagando anche la Procura Militare di Roma. Il segreto o i segreti che avrebbero provocato la “condanna”a morte della Rea, sarebbero tutti all’interno della struttura militare, per questo i Giudici non “mollano” la presa sulle indagini volte a scoprire i “segreti” inconfessabili del militare di Somma Vesuviana.

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