Teramo. Sciopero generale della CGIL: in diecimila per dire no alla manovra finanziaria
Teramo – Erano in diecimila, questa mattina a Teramo, a scandire slogan contro la manovra finanziaria del Governo Nazionale.
Lo sciopero generale, indetto dalla CGIL, ha trovato nel capoluogo di Provincia un’adesione che da diversi anni non si registrava, segno questo del momento economico drammatico che attraversa l’Italia e in particolare l’Abruzzo. Un lungo corteo, con bandiere rigorosamente rosse, si è snodato lungo le vie del centro della città. Adesioni dei lavoratori delle maggiori fabbriche abruzzesi, come la SEVEL, la Golden Lady e la Brioni, tutte impegnate in una lunga e difficile vertenza sindacale. Tutti uniti per dire no alla manovra Finanziaria e anche per chiedere una maggiore tutela dei diritti sindacali. ” Non si possono immaginare due italie- ha detto Emilio Miceli, segretario nazionale aggiunto della CGIL, nel corso del discorso finale – perché se alla crisi deve porsi rimedio, tutti devono dare un contributo, ma in modo equo, secondo le possibilità economiche . Non si può ancora pensare che dovranno pagare i “soliti noti”, cioè il ceto meno abbiente e quello medio. Credo che, a questo punto – ha detto l’esponente sindacale- tutti, compreso il Governo Nazionale, devono prendere atto della volontà della gente e dei lavoratori, per dare un cambio sostanziale alla manovra finanziaria, la quale, come è stata annunciata, non farà altro, come oramai accade da diversi anni, che tutelare i grandi patrimoni e accrescere le sacche di povertà, oramai presenti in tutto il paese”.