Pescara. “Operazione Venezia”:sequestrati 20 milioni di beni alla mafia del “Gargano”

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Pescara – I grandi Caffè Venezia, situati nell’omonima via; “Pigli e la Puglia”, panetteria rinomata, anch’essa in Via Venezia;Università della Pizza, in Via Martiri Pennesi, oltre il primo piano del Caffè Venezia.

Tutti beni sequestrati a Pescara, in pieno centro, perché le società che detengono questi “noti” locali, sono riconducibili alla famiglia Granatiero, che a sua volta aveva riciclato soldi in contanti, ovviamente frutto di attività criminali, della famiglia Romito di Manfredonia. Un intreccio di nomi di comodo che ha permesso alla Guardia di Finanza e alla Squadra Mobile pescaresi, di mettere sotto sequestro, anche conti correnti, auto di grossa cilindrata e beni nella zona di Manfredonia per un valore totale che supera i venti milioni di euro. Le indagini, condotte dal Procuratore di pescara Triffuoggi, insieme al Sostituto Varone, erano iniziate nel 2008 e portate avanti con la massima cautela, sapendo che di fronte c’erano delle famiglie con frequentazioni negli ambienti della mala del Gargano, da anni al centro di una faida sanguinosa.L’operazione riciclaggio, hanno spiegato gli inquirenti, nel corso di una conferenza stampa, era iniziato con un investimento di tre milioni di euro. Successivamente è andata sempre più espandendosi, fino ad arrivare alle cifre di oggi e sempre acquistando locali di prestigio nel mondo della ristorazione. L'”Operazione Venezia”, così denominata dagli inquirenti, è iniziata questa mattina intorno alle ore sette e  si è conclusa nel primo pomeriggio con cinque persone denunciate e ingenti beni sequestrati.

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