Vertenza Aurum: perchè lo sviluppo dei mercati si può fare a Saronno e non a Pescara?

Pescara – Ieri, riunione presso i saloni della Provincia di Pescara, tra Il Presidente Guerino Testa, Assessore alle pollitiche del lavoro, Antonio Martorella, i rappresentanti sindacali Paolo Castelluccio e Patrick Guobadia, entrambi della CGIL e il Vice-Presidente della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione. Per l’azienda , la Real Aromi di Città Sant’Angelo che produce il famoso liquore Aurum tanto amato da D’Annunzio,erano presenti Alide Travaglini, responsabile del personale e l’Avvocato Manuele Agosti,; per Confindustria Pasquale Pignetti e Luigi Di Giosaffatte. Nel corso della riunione ci sono stati momenti di forte tensione , sopratutto quando i rappresentanti dell’Azienda hanno ribadito che il gruppo ILVA non è interessato a vendere il marchio ad imprenditori locali e che l’azienda verrà trasferita nell’ambito di un riordino generale della casa madre madre e che, comunque, in questo contesto il marchio Aurum, continuerà ad essere sul mercato con la possibilità di trovare nuovi mercati per vincere le sfide del futuro. Insomma, l’azienda ha ribadito senza mezzi termini: il 31 luglio prossimo l’azienda di Città Sant’Angelo chiuderà i battenti e i 25 lavoratori andranno a casa e se qualcuno fosse interessato potrebbe trasferirsi a Saronno. Ma che bella pensata, direbbe il tanto amato Totò. Domanda che potrebbe interessare tutte le parti in causa: “Ma perché nessuno spiega come mai lo sviluppo dei mercati si può fare solo a Saronno e non a Pescara?”.aurum-5-2

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