Pesaro. Due arresti per la morte di Andrea Ferri. Uno era come un “figlio” per la vittima

Pesaro  –  Arrestati i due presunti killer di Andrea Ferri, l’imprenditore di 51 anni titolare di 3 distributori di benzina  e di una piadineria, ucciso a Pesaro lunedì notte con almeno 7 colpi di pistola. Si tratta di Donald Sabanov, 24 anni, macedone, dipendente  di una delle pompe di benzina gestite da Ferri e “grande” amico della vittima, e di un marocchino naturalizzato italiano residente a Rimini. Per i Carabinieri, il macedone avrebbe sparato per rubare al suo titolare le chiavi elettroniche che danno accesso al caveau del distributore di Montecchio, dove era conservata una grossa somma di denaro. L’omicidio sarebbe stato pianificato a tavolino e non c’è dubbio che l’imprenditore è stato eliminato, perché per gli assassini non c’era alternativa: il  furto delle chiavi elettroniche per accedere al caveau del distributore, avrebbe, infatti, messo subito i Carabinieri sulle tracce delle persone che erano più a stretto contatto con il titolare, che avrebbe fornito indicazioni preziose in questo senso. Intanto, a casa dell’Italo-africano, sarebbe stata trovata una pistola calibro 7.65, forse l’arma del delitto.
Dalle indagini emerge che per Ferri, padre di un bambino di 12 anni e di una ragazza di 18, il 24enne macedone, soprannominato “il barbaro” a Morciano, dove abitava, era come un terzo figlio, con cui la vittima si confidava e che era al corrente di molti particolari della vita privata dell’uomo ucciso. Probabilmente, era anche a conoscenza delle abitudini e delle frequentazioni di Ferri, che la sera dell’agguato usciva dall’abitazione di un’amica nigeriana. Ad attenderlo fuori, il killer e il suo complice.Andrea_Ferri_imprenditore_ammazzato_a_pesaro
 
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