Alla “Palazzina Azzurra” arriva la collezione “Guelfo”, capolavori di Renoir, Manet, Mirò e Goya
San Bendetto del Tronto – Si inaugura sabato 6 luglio 2013, alle ore 19.00, alla “Palazzina Azzurra” di San Benedetto del Tronto, la mostra dal titolo “Dal Museo ‘Guelfo’ Mirò, Chagall, Picasso, Dalì e gli altri”. La mostra, promossa dal Comune di San Benedetto del Tronto e dalla Regione Marche e curata da Silvia Cuppini, presenta una selezione di opere provenienti dalle collezioni del Museo fabrianese intitolato all’artista Guelfo Bianchini (Fabriano 1937 – Roma 1997), che costituisce, per la Regione Marche, un raro, forse unico esempio di raccolta di opere originali di arte grafica, di grandi maestri internazionali, moderni e contemporanei, dall’impressionismo francese al surrealismo, fino ai nostri giorni
Le opere, visionate dal Ministero dei Beni Culturali e dichiarate “di grande interesse artistico e documentario”provengono da una significativa selezione, presentata, per la prima volta al pubblico, unitamente alla scultura in vetro di Guelfo: “Venere blu”.
La mostra si articola in tre sezioni:
Prima: ritratti di Guelfo eseguiti da artisti tra cui Corrado Cagli, Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Oskar Kokoschka, Man Ray, André Masson.
Seconda: opere dedicate a Guelfo, segno del rapporto amicale con Man Ray, Pericle Fazzini, Virgilio Guidi, Tonino Guerra ed altri.
Terza: opere di artisti scelti da Guelfo, frutto di acquisti o scambi, fra questi: Paul Cézanne, Francisco Goya, René Magritte, Edouard Manet, Joan Mirò, Pablo Picasso, Pierre Auguste Renoir, Georges Rouault, Mimmo Rotella, Alberto Savinio.
Delle due proiezioni del videoartista Guido Ballatori, una restituisce l’ambientazione originaria delle opere nella casa- museo di Guelfo, l’altra comunica all’esterno lo spirito fantastico, surrealista e metafisico che anima le opere dell’intera collezione.
La suggestiva collocazione della Palazzina Azzurra, quasi sospesa fra il mare e un viale di palme, ha guidato il progetto di allestimento verso la trasparenza e la fluidità. Le opere appariranno leggere per restituire la fragilità del dono dell’amicizia e dell’incontro. Tutto l’allestimento suggerisce la possibilità di rendere concreta un’arte in bilico tra sogno e visione. Per la parte grafica viene predisposto un ricco materiale illustrativo per accompagnare il pubblico in visita alla mostra e un agile giornale di mostra per ritrovare nel tempo il piacere di ricordare l’esposizione.