Musicisti abruzzesi in ascesa. Ad “Umbria Jazz” la consacrazione per Roberto Porta

DSC02813(wn24)-Perugia – Roberto Porta non è il solito musicista che cerca scorciatoie per arrivare al grande pubblico, come accade in molte attività artistiche. Lui a 15 anni, già acclamato batterista con  musicisti di spessore artistico e vincitore di diversi concorsi di livello internazionale, vuole ancora imparare e perfezionarsi. Insomma, vuole diventare un professionista , un “Drumming” di spessore, ma vuole e pretende una solida preparazione con lo strumento.DSC02838Da sempre il suo maestro di riferimento è  il padre, Gabriele Porta, batterista con un passato nel mondo della “Pop generation” e storico commerciante di strumenti musicali. Questo non è sufficiente: accompagnato dai due genitori, Roberto Porta , ha vissuto nei  un quindici giorni di “full immersion”, nella scuola di “Umbria Jazz”, con i maestri della “Berklee School of Music di Boston”, con la regia del maestro Scott Deogburn e con Ron Savage , maestro di percussioni e Jeff Stant, maestro di arrangiamenti e laboratori didattici. Non solo. Nel corso della permanenza a Perugia, Roberto Porta , ha  suonato con grandi nomi del Jazz internazionale (  vedi foto), come Nicola e Daniele Cordisco , Giovanni Tommaso, contrabassista, ed ex bassista dello storico gruppo dei “Perigeo”, a Perugia nelle vesti di Direttore Artistico del Corso dell’Università della Musica americana e Justin Faulkner, una  batterista che ha suonato con grandi nomi della musica Pop americana. Insomma, se mai c’è ne fosse ancora bisogno, Roberto Porta è in netta ascesa rispetto al panorama dei musicisti che tentano di formarsi nel centro Italia. Per l’occasione , abbiamo voluto incontrare il papà di Roberto Porta, Gabriele, suo maestro di batteria e responsabile dei corsi  al “Centro  Musica Moderna” di Roseto, per sapere del futuro , non solo di Roberto.DSC02890
 D: Allora Gabriele,o, la devo chiamare Maestro?
R:  No, Gabriele va benissimo. (risata)
D: Una bella soddisfazione quella di vedere tuo figlio Roberto,  su uno dei palchi più importanti della scena Jazz internazionale,cioè quello creato dalla Berklee School (USA) a  “Umbria Jazz” di  Perugia
R:  Roberto ci sta dando molte soddisfazioni: grande passione, talento ed impegno. Frequenta con molto profitto il Conservatorio di Pescara e il tempo che resta lo dedichiamo allo studio della batteria, nel corso del quale cerco di trasmettergli tutto quello che ho accumulato da batterista professionista.    
D:Quindi, una  scuola completa la tua, dove hai la possibilità di formare batteristi di talento?
R: I miei  allievi, dai più piccoli ai  più grandi, sono per me, come Roberto: insegno con la stessa passione,tenendo conto che ogni allievo ha i suoi tempi.
La tua esperienza  a Perugia: cosa ti ha lasciato come padre di un talento e come musicista?
R: Nelle nostre realtà non capita spesso di assistere e partecipare a dei veri e propri seminari educativi, nel senso, a tu per tu con l’artista, salvo se non lo organizzi e decidi tu, come fare le lezioni. Nello scorso mese di Maggio, nella nostra scuola “CMM”, abbiamo organizzato uno Stage di tre giorni con un grande didatta della batteria, Rick Latham, e devo dire che sono state ore piene ed intense, accompagnate da un grande pubblico. I seminari di Perugia sono famosi in tutto il mondo e quest’anno con 210 studenti, scelti da una pre-selezione, tra cui 72 arrivati da 29 Nazioni. Gli insegnanti della “Berklee”, la scuola di Musica più famosa nel mondo, hanno preparato gli studenti ponendoli allo stesso livello e facendoli, poi, esibire sul palco. Il Direttore Artistico, Giovanni Tommaso (contrabbassista tra i più famosi a livello internazionale), ha scelto  sei ragazzi tra i più talentuosi e musicali e  nel mese di Dicembre prossimo apriranno, ad Orvieto, “Umbria Jazz festival 2014”.Tra  loro è stato scelto anche Roberto che ha ricevuto, insieme ad altri 10 studenti,  diplomi di merito per musicalità e talento.Tra i tanti aspetti positivi ho ,però, un rammarico: Roberto, per via dell’età (ancora compie i 16 anni) gli è stata “congelata” la borsa di studi per la “Berklee School of Music” di Boston.
 
D:Quindi,a parte l’appuntamento solo rinviato, in conclusione, possiamo dire che l’insegnamento è stato sempre la vera passione?
R: Non proprio così. L’ho fatto spontaneamente, anche quando mi sono trovato a parlare con altri batteristi. Non  nascondo che l’ambiente è particolare e qualche critico impenitente è venuto fuori, senza che ci fosse qualche motivo particolare. La mia storia, comunque, parla chiaro: a 13 anni  mi esibivo nei locali notturni, dancing, feste di piazza, ma poi ho deciso di allargare gli orizzonti andando a suonare nel nord Europa. In quella circostanza ho conosciuto tanta gente che mi ha permesso di crescere, artisticamente parlando.  I miei veri studi, comunque, sono iniziati quando ho finito di fare la professione e dai 25 anni in poi ho cominciato a studiare ed a coltivare la vera passione per la batteria.  

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