Un bikers abruzzese in bici a Capo Nord. L’avventura è durata dieci giorni

knivskjellodden(wn24)-Pescara – ‘ Ezio Colanzi eCarlo Dodero, sono i due bikers, il primo abruzzese e l’altro sardo, che hanno raggiunto, percorrendo oltre 1.100 Km in bici, Capo Nord.
Un itinerario che li ha visti protagonisti di un viaggio nel cuore della natura incontaminata della Lapponia.
“È stata un’esperienza unica, un’emozione senza pari. Dopo una lunga fatica ti rendi conto che sei in un posto dove l’uomo ha potuto solo assecondare la natura senza trasformarla e occuparla”.
Spiegano così i due trentenni protagonisti dell’avventura il loro arrivo a Nordkapp il 18 agosto dopo dieci lunghi giorni di viaggio in bici.
“Aver attraversato quelle terre – spiegano – non significa per noi averle superarle, non competiamo con niente e nessuno, ma esserne diventati parte integrante almeno per un po’. La loro grandiosità ci ha accolto e ci ha fatto percepire come l’uomo possa provare meraviglia e piccolezza di fronte alla natura”.
Partiti da Tromso in Norvegia lo scorso 10 agosto, i due bikers hanno attraversato l’altopiano di Finmark, in piena Lapponia, assaporando luoghi aspri, vasti e sperduti, dove la densità abitativa non raggiunge l’individuo per chilometro quadrato.
Hanno poi superato la tundra dove per secoli i lapponi ha vissuto di pastorizia nomade, seguendo semplicemente gli spostamenti delle renne, che si nutrono dei licheni, i quali hanno crescita molto lenta e inducono le mandrie a muoversi spesso.
Hanno percorso l’Old Post Road attraverso le foreste di betulle, quelle di abeti del Nord per poi giungere a Nordkapp, l’ammaliante scoglio sulla spianata gelida del Mar Glaciale Artico.
Più di 100 i chilometri percorsi ogni giorno dai due ciclisti spinti dalla passione per l’avventura che li ha resi protagonisti. Perché, come spiegano “andare in bici vuol dire muoversi al proprio ritmo, al ritmo esclusivo del proprio respiro. La nostra è un’epoca di tempi imposti: occupazioni, obblighi sociali. Andare in bici è soltanto un modo per ritrovarsi nel proprio tempo, individuale e imperfetto”.
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