Malasanità Ospedale di Atri. Togliere la ingessatura? Mi dispiace torni di pomeriggio
(wn24)-Atri – Vi potete immaginare una persona che porta con se una ingessatura per 40 giorni: non vede il giorno stabilito dall’Ortopedico, l’ora e i minuti per togliersi quella fasciatura pesante e, per certi versi, ingombrante.La storia che racconteremo, riguarda un paziente che, per forza di cose, doveva essere visitato tre giorni prima della scadenza naturale, perché l’ingessatura era consumata e il piede fasciato rischiava di risanarsi in modo inefficiente. L’organizzazione dell’Ospedale di Atri, però, nonostante il pericolo di chiusura, nonostante spesso al centro di speculazioni politiche, nonostante i servizi non sempre eccellenti, si permette ancora “il lusso” di essere additato come nosocomio che genera malasanità. Così è accaduto, questa mattina a chi doveva togliersi, con tre giorni di anticipo rispetto ai fatidici 40 giorni, la ingessatura ad un piede. Dopo consistenti Km in macchina, il paziente in questione, si è sentito rispondere:”Non c’è nessun Dottore questa mattina per togliere il gesso, dovete tornare di pomeriggio”. Un fatto che ha suscitato le ire del paziente e dei parenti che, nel caso specifico, son solo aveva fretta di togliersi il fardello, ma per di più doveva intraprendere un viaggio. Naturalmente tutto rinviato, con buona pace del paziente che non ha fatto altro che aspettare gli ordini dei sanitari incoscienti che, di conseguenza,hanno contribuito a creare una ulteriore cattiva pubblicità tra i cittadini che continuano a puntare il dito contro l’ex Ospedale prestigioso di Atri.Nel pomeriggio,poi, la situazione è diventata ancora più grave: il paziente, non solo ha trovato una fila interminabile , nonostante l’appuntamento preso in mattinata, ma quando è arrivato il turno per togliersi quel gesso, oramai ingombrante, si è sentito rispondere: “Lei deve pagare la prestazione per potersi togliere il gesso tre giorni prima della scadenza”.Oltre alla rabbia e al diniego dell’utente alla prestazione a pagamento, la “pace” è ancora più consistente, perché almeno due domande sono d’obbligo: chi pagherà, in caso il paziente si troverà con un anomalia al piede in modo permanente? Che differenza fa togliere il gesso tre giorni prima della scadenza? Ma non si è sempre detto che in Abruzzo per la sanità bisognava risparmiare!!! Asl di Teramo se ci sei “batti un colpo”.