Ascoli Piceno.Tares triplicata per i negozianti. Protesta la Confcommercio

2373(wn24)-Ascoli Piceno – Già dallo scorso febbraio la Confcommercio aveva lanciato l’allarme Tares, stigmatizzando che il nuovo tributo comunale sui rifiuti e servizi, avrebbe comportato, anche per le imprese del terziario, un impatto drammatico ed insostenibile.
Ed in  questi giorni con l’arrivo delle prime richieste di pagamento da parte di alcuni Comuni è per così dire “scoppiata la bomba” Tares, perché diverse attività commerciali si sono viste incredibilmente triplicare il costo dell’imposta usuale dei rifiuti. E così la stessa Confcommercio è tornata prontamente a mobilitarsi chiedendo, a tutti i Sindaci della provincia di Ascoli Piceno, di ridurre il peso della Tares sulle attività del commercio, turismo e servizi. Con lettera, a firma del presidente Fausto Calabresi e del direttore Giorgio Fiori, l’Associazione, facendo riferimento anche al recente decreto legge 102 del 31 agosto ed alla possibilità data dunque a tutti i comuni di rimodulare i regolamenti della Tares entro il termine di chiusura dei bilanci del 30 novembre, chiede agli stessi sindaci di mitigare l’impatto del tributo sulle attività che pagano molto, rispetto ai rifiuti realmente prodotti. La Confcommercio chiede agli stessi Comuni di usufruire della possibilità prevista dalla norma, di rinviare il pagamento di una o più rate della Tares  al 2014, al fine di mitigare questo fine anno 2013, già particolarmente pesante sul fronte delle imposte. Ci si rende conto che anche i Sindaci devono fare i conti con le loro ristrettezze economiche,  ma ci si augura che alla fin fine tutti i comuni del Piceno facciano proprie le nostre istanze poiché le aziende del commercio, turismo e servizi rappresentano un patrimonio economico, ma anche sociale per i centri storici, i quartieri ed i paesi minori e pertanto se  la gran parte di queste stesse imprese dovesse inevitabilmente chiudere, a causa dell’eccessiva ed insostituibile tassazione, se ne avrebbero conseguenze drammatiche, con risvolti ben intuibili per l’intera comunità.
Un punto di equilibrio tra le esigenze di bilancio dei comuni e le legittime richieste delle imprese commerciali va trovato, nell’interesse più generale, ed a tal proposito Confcommercio si è già messa a disposizione di tutte le amministrazioni per ogni più utile e razionale confronto.

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