Marche. Anche i ferrovieri del comparto marchigiano hanno aderito allo sciopero Europeo

Infatti la completa apertura del mercato comporterà:
Ø La riduzione del numero di addetti
Ø L’aumento delle esternalizzazioni ed il ricorso al subappalto
Ø L’incremento del lavoro precario, dei contratti atipici e del lavoro somministrato
Ø L’estensione delle flessibilità orarie e l’incremento del lavoro straordinario.
Questi fattori incideranno negativamente sulla sicurezza e la qualità dei servizi. La totale liberalizzazione incrementerà il fenomeno del cosiddetto “cherry picking”, ovvero la scelta della parti più profittevoli del segmento di mercato, con conseguente abbandono dei servizi nei territori e sulle linee secondarie considerate meno remunerative che andranno incontro ad un sicuro abbandono a completo discapito del servizio pubblico.
La Commissione vuole inoltre imporre la totale separazione tra i gestori dell’infrastruttura e le imprese ferroviarie. I ferrovieri di tutta Europa che oggi manifestano sono coscienti dell’importanza del coordinamento delle comunicazioni tra rete e bordo treno ai fini della sicurezza dell’esercizio ferroviario: senza un solido legame ciascuno degli attori del sistema cercherà di minimizzare le proprie responsabilità in caso di incidente.
I ferrovieri italiani e , quindi, anche quelli marchigiani, in questi giorni stanno inviando ai parlamentari europei italiani, delle cartoline sull’argomento al fine di sensibilizzarli a respingere le proposte della Commissione Europea mentre le segreterie regionali Marche Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, hanno organizzato un presidio per la raccolta firme al piazzale ovest della stazione di Ancona, per sensibilizzare i pendolari e i lavoratori sul tema.