Marche. Regione installerà, nei punti sensbili, 76 defibrillatori salvavita
(wn24)-Ancona – La defibrillazione precoce, praticata prima dell’arrivo degli operatori sanitari del 118, è in grado di salvare fino al 30% delle vittime se gli strumenti per effettuarla sono disponibili. E’ quindi fondamentale l’immediatezza dell’intervento con personale preparato e apparecchiature adeguate.
Per questo la Regione ha realizzato il programma di diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni, avviato formalmente questa mattina a Palazzo Raffaello con una cerimonia che ha previsto la collocazione dei primi due apparecchi negli uffici regionali e il rilascio degli attestati ai dipendenti che hanno seguito il corso per il loro utilizzo.
Per l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani “…la sopravvivenza dei pazienti vittima di arresto cardiaco dipende da fattori noti, esemplificati dalla metafora della ‘catena della sopravvivenza’, ovvero la necessità di prestare cura immediata ai primi sintomi dell’arresto cardiocircolatorio. Il primo ‘anello’ di tale catena è costituito dall’uso di un defibrillatore in mani di chi sappia riconoscere, previa formazione, la necessità dell’intervento. La defibrillazione – ha concluso Mezzolani – precoce praticata prima dell’arrivo del 118 può rappresentare ‘un’arma vincente’ in grado di salvare molte delle vittime di arresto cardiaco; perciò la diffusione degli strumenti necessari ad attuarla deve essere ampia e strategica”.
La Regione Marche, in collaborazione con i Responsabili delle CO 118 , con DGR 1087/11 ha predisposto il programma di diffusione dei defibrillatori semiautomatici.
In tale provvedimento sono stati individuati i punti privilegiati di ubicazione dei defibrillatori che possono essere:
· fissi: Scuole o Università (soprattutto per motivi culturali ed educativi oltre che per numerosità di frequentatori e per attività sportive che spesso vi si praticano), Porti e Stazioni Ferroviarie, Uffici ad elevato afflusso di operatori e utenti.
· mobili: medici della continuità assistenziale (in particolare nelle località remote della regione), operatori del 118 che abitano in località difficilmente raggiungibili dai mezzi di soccorso sanitario, mezzi dei corpi civili e militari dello stato (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, ecc).
Sono quindi stati individuati come sedi ulteriori di progetti di defibrillazione precoce: luoghi di aggregazione cittadina e di grande frequentazione o ad alto afflusso turistico; aree con particolare afflusso di pubblico; aree con particolari specificità come luoghi isolati e zone disagiate (montagna), pur se a bassa densità di popolazione; poliambulatori, ambulatori dei medici di medicina generale; luoghi in cui si pratica attività ricreativa ludica, sportiva agonistica e non agonistica anche a livello dilettantistico: auditorium, cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, sale gioco e strutture ricreative, stadi, centri sportivi; luoghi dove vi è presenza di elevati flussi di persone o attività a rischio: grandi e piccoli scali per mezzi di trasporto aerei, ferroviari e marittimi, strutture industriali; luoghi che richiamano un’alta affluenza di persone e sono caratterizzati da picchi notevoli di frequentazione: centri commerciali, ipermercati, grandi magazzini, alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari e stazioni sciistiche; strutture sede di istituti penitenziari, istituti penali per i minori, centri di permanenza temporanea e assistenza; strutture di Enti pubblici uffici; postazioni estemporanee per manifestazioni o eventi artistici, sportivi, civili, religiosi e farmacie.
Va precisato che il finanziamento statale assegnato alle Marche consente di distribuire complessivamente 76 defibrillatori. Pertanto la maggior parte delle esigenze evidenziate dovrà trovare altre risorse da parte degli Enti interessati.