Roseto. Lavori alla Villa Comunale: l’Autorità di Vigilanza chiede chiarimenti sull’incarico di progettazione

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(wn24)-Roseto – Il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Teramo, Alfonso Marcozzi, aveva portato a conoscenza presunte irregolarità nell’affidamento dell’incarico per la progettazione preliminare, definitiva, esecutiva nell’ambito dei lavori di miglioramento della ‘Villa Comunale.
Alle contestazioni mosse ha risposto l’Avcp, ovvero l’autorità di vigilanza dei contratti pubblici che ha ritenuto la segnalazione degli ingegneri meritoria di attenzione e ha avviato una istruttoria per verificare «l’osservanza della disciplina legislativa e regolamentare vigente».
«D’altronde non poteva essere diversamente», commenta soddisfatto Marcozzi.
L’autorità invita l’amministrazione Comunale di Roseto a fornire tutti i documenti relativi al caso.
L’ufficio preposto del comune di Roseto, «nel termine dei trenta giorni», dovrà dunque documentare in maniera dettagliata i criteri seguiti per l’affidamento dell’incarico di progettazione, criteri fortemente contestati dall’ ordine dal momento che erano «in totale contrasto con le norme di settore».
Considerando che il documento è stato spedito a metà gennaio, le repliche dell’amministrazione comunale dovrebbero essere già state fornite.
«Il confinamento di procedure, che devono avere una forte connotazione pubblicistica e di trasparenza, all’interno di meccanismi poco chiari sono e saranno sempre oggetto della massima attenzione da parte di questo Ordine», assicura Marcozzi, «con l’obiettivo di scardinare un modello culturale che non può più appartenere ad un tipo di società dove trasparenza, capacità ed equità devono necessariamente prendere il sopravvento».
L’incarico è stato affidato un anno fa al raggruppamento temporaneo dei professionisti formato dai tecnici Lorenzo Di Melchiorre (architetto), Giancarlo Ferrara (ingegnere), Antonio Romani (geometra) e Dante Di Marco (ingegnere) di Roseto degli Abruzzi per l’importo di 114.000,00 al netto del ribasso d’asta del 5%.
«L’importo è superiore ai 100 mila euro», avevano denunciato gli ingegnere, «per cui non si capisce per quale motivo non si proceda la gara».
L’ordine aveva inviato anche una segnalazione alla Procura di Teramo «per l’evidente alterazione della concorrenza e del mercato».

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