Marche.Scontro PD Odg dei Giornalisti:argomenti per riflettere anche in Abruzzo

quotidiani(wn24)-Ancona – E’ stata considerata una polemica senza precedenti quella sollevata nelle Marche tra il segretario regionale del Pd Francesco Comi e l’Ordine dei giornalisti, costretto a intervenire per esprimere «piena solidarietà ai colleghi della stampa locale oggetto degli scomposti attacchi al loro lavoro» invitandoli «ad ignorare ogni maldestra pretesa di pilotarne l’attività». Che cosa è accaduto? Semplicemente, nel corso di una conferenza stampa del gruppo Pd, presente il segretario, i giornalisti hanno chiesto lumi sulla situazione del candidato Pd alla Regione. Sono mesi che all’interno del Pd è in corso un braccio di ferro tra chi chiede le Primarie e chi, come il segretario, punta a una soluzione unitaria. Una contrapposizione che ha portato il Pd, che nelle Marche alle ultime Europee ha incassato il 44,5 del consensi, a non avere, alla vigilia di Natale, nè il candidato unitario né la data delle primarie. Comi, alla domanda dei giornalisti, ha risposto in modo sarcastico: «Prossimamente approveremo in Consiglio regionale una legge di salvaguardia, faremo un appello al garante della privacy e apriremo una campagna si solidarietà per riconoscere il diritto degli elettori del centrodestra a leggere sui giornali anche del loro candidato. Perché la stampa non parla del candidato del centrodestra? Quale imbarazzante verità i dirigenti di Fi, Lega e Fdi vogliono nascondere ai propri elettori, con la complicità della stampa?». Immediata la risposta del presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche:«In una dichiarazione resa in conferenza stampa, il segretario regionale del Pd Francesco Comi tenta di accreditare la tesi suggestiva e bizzarra secondo cui tutta la stampa locale offrirebbe la propria “complicità” ai gruppi del centrodestra per nascondere ai loro elettori qualche “imbarazzante verità”. ll teorema Comì – osserva Gattafoni – non meriterebbe attenzione alcuna se non puntasse, con toni offensivi e inaccettabili, a screditare l’autonomia di giudizio, la lealtà e la professionalità dei colleghi commentatori politici, attribuendo loro atteggiamenti dolosi e partigiani che sono frutto solo della fervida fantasia e dell’evidente nervosismo con cui il Pd e il suo segretario sembrano affrontare questa campagna elettorale. Una scadenza che li pone necessariamente in primo piano per la consistenza acquisita dal partito e per le inedite vicende che stanno accompagnando il tramonto della giunta Spacca». L’Ordine dei giornalisti delle Marche «esprime piena solidarietà ai colleghi della stampa locale oggetto degli scomposti attacchi al loro lavoro, e li invita ad ignorare ogni maldestra pretesa di pilotarne l’attività, che è e deve restare rivolta al superiore interesse di una libera e corretta informazione».Bene l’Odg delle Marche ad intervenire per sgomberare il campo da qualsiasi illazione, su una presunta connivenza politica tra giornalisti e centro-destra.In Abruzzo, una polemica così clamorosa ancora non esiste, ma sulla scia di quello che è accaduto nelle Marche, il passo potrebbe essere breve. Non perchè è auspicabile, ma solo perchè qualcuno si chiederà, prima o poi, come mai forze politiche importanti restano, per esempio, fuori dai grandi circuiti dell’informazione regionale. Alcune accuse velate sono arrivate in passato, ma la reazione è stata rabbiosa e immediata e , per di più , non ufficiale. Quindi, miti consigli sono prevalsi. Ma fino a quando?

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