Rapine in ville: i Carabinieri catturano la banda
(wn24)-Fermo – I carabinieri di Fermo hanno sgominato la banda, formato da persone provenienti dall’Albania, che il 9 febbraio scorso ha compiuto una rapina a mano armata nella villa di un’avvocatessa di Chiaravalle, Paola Duca, chiudendo in una stanza il legale con i suoi familiari e dandosi poi alla fuga con oro, armi, argenteria e una Bmw. I rapinatori avevano forzato un posto di blocco dei Cc a Porto S.Elpidio per sfuggire alla cattura. Sono 4 albanesi, 3 senza fissa dimora arrestati a Lido di Fermo e uno già detenuto a Poggioreale. Denunciato un quinto complice.
I componenti della banda dovranno rispondere di rapina, sequestro di persona, furto, ricettazione e porto abusivo di armi. I quattro, Juli Markja, 30 anni, Arjan Sula, 24, Krashnik Koxha, 28, e Adrian Gega, 25 (già in carcere), sono sospettati di aver messo a segno varie altre rapine in Italia. Il quinto complice, Tauland Xhyra, 33 anni, è stato rintracciato a Rovigo: gli è stato applicato l’obbligo di firma. Gli investigatori hanno anche individuato un orefice del Teramano che fondeva e riciclava l’oro rubato dai rapinatori subito dopo i colpi.
Alle 4 del mattino del 9 febbraio, i rapinatori si erano introdotti nella villetta di Chiaravalle mentre i proprietari dormivano. Avevano chiuso a chiave la famiglia nella zona notte, per poter razziare liberamente tutto quello che c’era in casa: gioielli, molti pezzi di argenteria e nove fucili e una pistola detenuti regolarmente dall’avvocatessa, appassionata di tiro.La banda aveva anche cenato in cucina, prima di allontanarsi con la Bmw trovata parcheggiata sotto casa. Il rumore della vettura messa in moto aveva svegliato il legale, ed era scattato l’allarme alle forze di polizia. Cambiata auto durante la fuga, quattro banditi erano stati intercettati ad un posto di blocco nei pressi del casello elpidiense dell’A14. La loro Lancia Libra, intestata ad un pregiudicato di Avellino, non si era fermata all’alt, e aveva cercato di travolgere la pattuglia dei Cc. Inseguiti da altre auto dei militari, successivamente i rapinatori avevano abbandonato la Libra per proseguire la corsa a piedi. Uno di loro aveva puntato il revolver rubato nella villa, una cal. 38 Smith & Wesson (con cinque cartucce nel tamburo), contro i militari, che nel corso dell’inseguimento hanno comunque evitato di sparare. Nella Libra c’era parte della refurtiva.