Pescara. Madre e figlio arrestati: tentano di uccidere lentamente un imprenditore
(wn24)-Pescara – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pescara, unitamente a personale del NAS Carabinieri di Pescara, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e una agli arresti domiciliari, per i reati di tentato omicidio aggravato e lesioni personali aggravate in concorso.
Storia “triller che vede come protagonisti una madre e suo figlio nelle vesti di avvelenatori provetti; una coppia senza scrupoli che, come nella trama dei migliori film gialli, stavano cercando di uccidere il marito di lei inconsapevole di tutta la vicenda. Il tutto è partito da
un’attività di intercettazione telefonica a seguito di un’aggressione patita dalla donna il 28 giugno scorso; nel tentativo, però, di rintracciare ed identificare gli autori del reato i Carabinieri si sono imbattuti in una vicenda a dir poco inquietante.
I primi preoccupanti elementi, che hanno aperto uno scenario assolutamente inaspettato, sono emersi quando mamma e figlio, in più conversazioni telefoniche, hanno iniziato a parlare di funghi; quella che poteva essere all’apparenza una amena disquisizione culinaria ha però messo in allerta i militari che hanno subito intuito la stranezza di quelle frasi pronunciate fuori contesto.
L’intuito degli operanti è stato premiato da successive comunicazioni tra i due e la vittima che hanno portato alla luce una verità agghiacciante: all’uomo, marito della donna, infatti, venivano somministrate occultamente massicce dosi del farmaco “coumadin”, un potente anticoagulante usato nella trattazione di pazienti affetti da patologie cardiache.
L’effetto del medicinale, che viene venduto dietro specifica ricetta medica, è quello di abbassare il fattore di coagulazione del sangue per evitare trombosi ed altre complicanze successive.
Nel caso di specie, se assunto senza controllo ed in dosi eccessive, il farmaco avrebbe abbassato talmente tanto il fattore di coagulazione fino a provocare pericolose emorragie interne che avrebbero portato a morte certa l’ignara vittima.