Roseto.Fronte Nazionale:”Disabili senza protezione. Chiediamo una consulta”
(wn24)-Roseto – Dopo le ultime notizie apparse sulla stampa locale sull’impossibilità della fruizione da parte dei Disabili del mercato settimanale del giovedi per mancanza di spazi e percorsi praticabili,Paola Fiorà, segretario della sezione locale, chiede all’amministrazione comunale,
l’istituzionedi una consulta della disabilità.” Riteniamo sia finito il tempo della sola menzione per fini elettorali dei problemi che la comunità dei Disabili vive quotidianamente sulla propria pelle- scrive Paola Fiorà, in qualità di segretario locale del Fronte Nazionale- e che, inevitabilmente, decadono nella consapevolezza politica all’indomani dell’elezione di una nuova amministrazione.
Problemi numerosi, complessi, diversi l’uno dall’altro e che abbracciano tutti i consessi della società civile iniziando dall’urbanistica fino alla sicurezza stradale, alla sanità, alle scuole e al turismo. Regole spesso esistenti a livello nazionale ed europeo ma puntualmente disattese per distrazione- puntualizza Mirta Di Giammarino, responsabile del dipartimento disabilità del Fronte Nazionale- lassismo e “inconvenienza” sia da amministratori che da operatori sociali, commerciali e turistici.
Il Fronte Nazionale Roseto auspica quindi con forza e convinzione un nuovo percorso civico e un nuovo modo di dialogare tra disabilità e politica: proponiamo per tutti i comuni, ad iniziare da quello di Roseto degli Abruzzi, l’istituzione di una Consulta Comunale sulle Disabilità.
Consulta che sia cerniera attiva di riferimento tra società civile e amministrazione locale, che recepisca e studi con attenzione le problematiche inerenti e sopratutto, che sia da continuo pungolo e stimolo costruttivo verso gli assessorati preposti. Il Fronte Nazionale Roseto- conclude la segretaria della locale sezione- si dichiara quindi disponibile a qualsiasi confronto e discussione in merito all’istituzione della Consulta, al suo regolamento e funzionamento, ricordando che la Roseto sociale e solidale tanto decantata, segna inaspettatamente il passo di fronte all’esperienza consolidata di centinaia di comuni italiani.