Bimbo di 5 anni ucciso: il padre in carcere controllato a vista/FOTO

Bimbo di 5 anni ucciso: il padre in carcere controllato a vista/FOTO

(wn24)-Montacuto(AN) – Gli agenti del carcere Montacuto(AN), controllano a vista Besart Imiri, il 27enne macedone disoccupato, in carecere perchè ha ammesso di aver ucciso il figlio di 5 anni Hamid, senza , però, aver spiegato il motivo dell’orribile gesto. Il giovane è apparso molto confuso, quasi estraniato dal contesto in cui si trova. Per questo si è resa necessaria una stretta vigilanza al fine di evitare eventuali atti di autolesionismo. 

Domani, affiancato dall’avv. Raffaele Sebastianelli, parteciperà all’udienza del gip Carlo Cimini per la convalida del fermo per l’ipotesi di omicidio volontario aggravato non premeditato: ha riferito di essere uscito di casa con il bimbo per una passeggiata forse già con l’idea di fargli del male e, senza un’apparente causa scatenante, di averlo strozzato o soffocato sul sedile posteriore della sua auto.

   La perdita del lavoro da saldatore, che aveva procurato qualche problema economico alla famiglia, e la forte depressione, con sbalzi d’umore, per cui si stava curando negli ultimi mesi. Sono forse le premesse del delitto apparentemente inspiegabile. Al piccolo aveva dedicato un profilo Facebook aperto da una foto insieme durante la festa di compleanno di Hamid. Le dichiarazioni spontanee rese l’altra notte al pm di Ancona Valentina Bavai nella caserma dei carabinieri costituiscono per gli inquirenti una “confessione esauriente” del giovane papà, che però, nel corso di un interrogatorio fiume in cui ha raccontato in modo confuso e frammentario l’accaduto, non è riuscito a descrivere il contesto dell’aggressione. All’arrivo del suo legale, Besart si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per capire il ‘movente’, i militari hanno sentito in ospedale a Jesi, dov’è stata ricoverata in stato di choc, la moglie connazionale 24enne, incinta al settimo mese, da cui l’uomo ha avuto anche un altro figlio piccolo. “Sapevo che avevano difficoltà a pagare l’affitto – ha riferito Luigi Cerioni, sindaco della cittadina famosa per la festa del vino – ma da qui a immaginare una tragedia del genere…”. Dolore e sconcerto tra parenti e amici che sfilano in queste ore per le condoglianze a casa della famiglia Imeri dove nessuno, il padre, che abita nello stesso palazzo in via Bonanni, o i fratelli, che vivono lì vicino, aveva avvertito segnali di una tragedia del genere. La Procura di Ancona procede per omicidio volontario aggravato dai vincoli di parentela, ma non esclude che vi siano le turbe psichiche all’origine della furia del giovane papà. Tanto che il difensore avv. Raffaele Sebastianelli non esclude di richiedere perizie specifiche. Chissà che in occasione dell’udienza davanti al  gip, il 27enne non sia in grado di spiegare meglio l’accaduto. Ancora non c’è una data invece per l’autopsia che verrà eseguita ad Ancona dal medico legale Mauro Pesaresi. Dagli accertamenti autoptici potranno arrivare elementi decisivi per capire la precisa causa delle morte del bambino e l’esatta dinamica dei fatti.

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