Assenze dal luogo di lavoro: l’ASUR licenzia senza appello un sindacalista

Assenze dal luogo di lavoro: l’ASUR licenzia senza appello un sindacalista

(wn24)-Macerata – Mano dura del consiglio di disciplina dell’azienda sanitaria regionale delle March che licenzia in tronco, quindi senza appello, al termine della valutazione del caso, un sindacalista dell’Area Vasta 3 che avrebbe violato le regole del rapporto di lavoro in maniera evidentemente grave se la decisione finale adottata dall’organismo dell’Asur è stata la più pesante tra quelle adottabili. 

Per adesso telefoni irraggiungibili ai vertici dell’Asur regionale e dell’Area Vasta 3, ma la voce ha trovato riscontri in ambito ospedaliero – dove l’uomo lavora – e in ambito sindacale.

Il sindacato di riferimento è la Cisl ma va chiarito subito che si parla di condotte personali, il sindacato non è coinvolto in alcun modo nelle eventuali violazioni che si contestano al dipendente dell’Asur. Contestazioni legate al lavoro quelle che hanno portato il consiglio di disciplina a concludere per il licenziamento in tronco, dunque azioni del singolo rispetto alle quali nulla ha a che fare la Cisl. Per ora di sicuro c’è il fatto che il provvedimento tirato in ballo dal Consiglio di disciplina dell’Asur riguarda un dipendente dell’Area Vasta di Macerata, molto noto appunto per l’attività sindacale svolta ed alla quale è stato appunto delegato dagli iscritti. La scelta del Collegio di disciplina è piovuta come il proverbiale fulmine a ciel sereno in ospedale e il passaparola è stato immediato stante la notorietà del personaggio coinvolto e la gravità del provvedimento adottato dal Consiglio di disciplina.

Peraltro si tratta di una prima assoluta, nel senso che non si ricorda di atti simili con aziende pubbliche che abbiano licenziato in tronco dipendenti ed ancor meno dipendenti con un ruolo attivo nel sindacato. Il riserbo e il silenzio sono impenetrabili ed è dunque pensabile che la questione sia destinata a fare rumore e molto a breve termine
. Qualunque sia il punto di vista, e dunque le ragioni o meno della parte attiva, il licenziamento in tronco è anche l’indicatore di un mutato sentire dell’opinione pubblica nei confronti di chi ha una occupazione e non rispetterebbe il presupposto formale, quello appunto della regolare presentazione nel luogo di lavoro.
Clima mutato ed anche di recente il governo ha impresso una stretta contro l’assenteismo e contro chi appunto non segue le regole del contratto di lavoro. Se la commissione di disciplina dell’Av3 – che è un organismo tecnico autonomo – ha optato per il licenziamento in tronco deve averlo fatto sulla base di fatti gravi e concreti che saranno probabilmente ancora oggetto di discussioni e di ricorsi.

Peraltro non sono passati molti giorni dalla chiusura di un’indagine da parte dei militari della Guardia di Finanza che ha denunciato un tecnico dell’ospedale di Camerino ed in quel caso si è trattato di violazioni legate al cartellino che risultava timbrato anche se l’interessato non era sul luogo di lavoro. Un caso – ove l’accusa risulti confermata dal giudice che si occuperà delle valutazioni penali della vicenda camerte – di furbetti del cartellino. La vicenda maceratese deve invece aver fatto emergere qualcosa di più grave visto che è scattato il provvedimento più pesante per un dipendente che è quello del licenziamento in tronco deciso dal consiglio di disciplina al termine dell’istruttoria che prevede anche l’ascolto delle ragioni dell’interessato. Interessato che avrà modo di compiere i passi che reputerà utili per contestare eventualmente il provvedimento. Provvedimento di licenziamento in tronco che segna appunto una prima assoluta nel comparto pubblico maceratese. Un segnale forte e chiaro che sarà appunto oggetto di tutti gli 

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