Studenti aggrediti dal branco: notte da paura. Carabinieri e Polizia chiudono chalet
Alle preoccupazioni degli operatori e dei residenti della zona ha risposto celermente il questore Claudio Cracovia con un provvedimento che allunga le azioni del pugno di ferro iniziato con le attività commerciali che possono rappresentare un potenziale pericolo per la sicurezza pubblica. Il primo a pagare per il far west di Palombina è stato lo chalet Gabbiano. Giovedì notte, i carabinieri di Collemarino e la polizia hanno fatto visita al locale, notificando ai gestori il provvedimento che intima loro uno stop di 20 giorni. Lo chalet dovrà rimanere chiuso fino al 7 agosto. L’interruzione delle attività del locale è stata decisa dal numero uno della questura in base all’ex articolo 100 del Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza, secondo cui la sospensione della licenza può colpire un locale «nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini».
La decisione di far chiudere lo chalet, uno dei locali di Palombina più frequentati dagli amanti della movida, è stata presa sulla scorta di una relazione compilata dai carabinieri della stazione di Collemarino che hanno ripercorso le ultime settimane di attività serale dello stabilimento. Va specificata una questione fondamentale: in capo ai proprietari e ai gestori dei locali non vengono ascritte dirette responsabilità sugli eventi finiti nel mirino delle forze dell’ordine. Il provvedimento di sospensione supera la sfera individuale, perché adottato nell’interesse collettivo dell’ordine e della sicurezza pubblica. Inoltre, va detto che è anche particolarmente difficile per i gestori controllare ciò che avviene in ogni angolo dei locali che organizzano party, soprattutto in quelli situati lungo la spiaggia, dove l’accesso è libero e c’è un ricambio frequente di clienti.