Giulianova. La città al centro dell’attenzione scientifica ,grazie alle ricerche del Giornalista e scrittore Sandro Galantini

Giulianova. La città al centro dell’attenzione scientifica ,grazie alle ricerche del Giornalista e scrittore Sandro Galantini

(wn24)-Giulianova(TE) – C’è un’intera parte dedicata alla storia dell’Ospizio Marino di Giulianova nel volume La Città Altra/The Other City uscito per conto dell’Università Federico II di Napoli a cura di Francesca Capano, Maria Ines Pascariello e Massino Visone.
Autrice ne è Simonetta Ciranna, professore associato in Storia dell’Architettura dell’Università degli Studi dell’Aquila, che per il suo contributo, inserito nella parte riguardante gli Ospizi marini e i luoghi di cura in Italia e in Abruzzo tra Ottocento e Novecento, ha attinto dagli studi dello storico giuliese Sandro Galantini, il quale si conferma così studioso apprezzato in ambito nazionale e internazionale.
Da tempo, infatti, le ricerche di Galantini, in particolare quelle sulla storia del turismo sociale a Giulianova, sono state puntualmente richiamate in importanti convegni e volumi scientifici. Da quella sulla ex colonia Maltoni Mussolini di Giulianova negli atti del 6° Congresso internazionale di storia delle costruzioni tenutosi a Bruxelles nel luglio 2018, lo scorso luglio, all’inserimento nel volume  La evolución de la industria turística en España e Italia pubblicato dall’Institut Balear de Economia di Palma di Maiorca.
Altri studi dello storico giuliese sono richiamati nel Dizionario Biografico della Treccani e segnalati nelle riviste scientifiche nazionali “Cultura e scuola” e “Critica letteraria”, contribuendo così a proiettare la storia di Giulianova e quella abruzzese in prestigiosi ambiti scientifici in Italia e all’estero. Molti suoi volumi, inoltre, sono stati acquisiti da prestigiose università straniere come Yale, Columbia di  New York,  Princeton, Harvard come pure dalla biblioteca del Congresso di Washington, dalla British Library di Londra, dal CNR di Parigi, dalla Bayerische Staatsbibliothek di  Monaco di Baviera e inseriti nelle collezioni  Jacque Doucet dell’Istituto nazionale di storia dell’arte di  Parigi.
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