Libri&Editoria. “Il male degli angeli”, il nuovo romanzo-thriller di Luisa Gasbarri.

Libri&Editoria. “Il male degli angeli”, il nuovo romanzo-thriller di Luisa Gasbarri.

(wn24)-Redazione – Luisa Gasbarri torna al romanzo, in particolare al thriller, col suo nuovo libro Il male degli angeli,  uscito per Baldini+Castoldi, nella rovente e inquieta estate pandemica appena trascorsa.

Il male degli angeli all’inquietudine di sicuro non rinuncia, benché si descriva nel libro un virus di natura diversa: l’epidemia ideologica e velenosa dell’isteria nazista che in particolare dagli anni Trenta penetrò progressivamente in tutte le classi sociali, in ogni ambito della cultura e nei più differenti ambienti tedeschi, infettando qualsiasi idea, contagiando con la febbre della rinascita ariana i vari strati della popolazione, sfogando la peggior virulenza immaginabile verso etnie e gruppi umani ritenuti ‘dannosi’.

Se ne L’istinto innaturale Gasbarri ci aveva immersi in una Roma futuribile e femminista, tra quartieri espropriati e provocatorie atmosfere metropolitane, ne Il male degli angeli a venirci incontro sono gli scorci di una Roma pariolina e misurata, o quelli più periferici e aperti dell’Anagnina, con i suoi noti uffici dell’Interpol.

Si muove infatti qui la protagonista del libro, Sara Wolner, in stanza all’Interpol quasi suo malgrado, un difficile rapporto con le proprie radici ebraiche, e soprattutto con se stessa.

Sarà lei a dover affrontare un’indagine incondivisibile con i razionali colleghi, lei a vedersela con rapimenti di donne bellissime e nostalgiche logge misteriche.

Ricostruiscono in parallelo l’origine della vicenda i capitoli di carattere storico incentrati sugli avvenimenti della Germania nazista, attraverso un arco di tempo piuttosto ampio, dalla metà degli anni Venti alla fine della seconda guerra mondiale.

Chi ha qualche familiarità con un libro ormai classico come Il mattino dei maghi non si stupirà nel riscoprire la possibilità di una rilettura della storia del Novecento alternativa rispetto a quella usuale, e Gasbarri riesce a rimanere in bilico tra realtà e fiction con notevole sangue freddo.

Viene spontaneo il desiderio di approfondire per esempio la biografia di un personaggio poliedrico e teatrale come Maria Orsitsch – la medium più legata a Hitler, all’implacabile Himmler, al generale Kammler, corteggiatissimo dagli americani – o come Sigrun, l’alter ego di Maria, la traduttrice degli ambigui messaggi di provenienza divina attraverso i quali il Reich cercò di riorientarsi dopo la disfatta di Stalingrado.

Rispetto alle prove precedenti, l’autrice ha conseguito una maggiore disinvoltura di registri espressivi, una più leggera tonalità di prosa: la scrittura procede rapida, l’assassino anche.

Perché qui di misteri se ne alternano parecchi.

Non era facile selezionare e condensare il senso di eventi storicamente tanto complessi, ma l’originalità del racconto consiste nell’aver privilegiato una prospettiva al femminile, generalmente ignorata, focalizzando l’attenzione su figure familiari solo alla controinformazione, mai ospitate negli assennati manuali di storia moderna o nelle ricostruzioni ufficiali degli eventi bellici. Quasi si trattasse di fantasmi, come fantasma privilegiato è su tutto il Vril, il potere ancestrale che sembra aleggiare misterioso in ogni pagina, e di cui non si smette di scrivere neppure in età contemporanea, visto che la bibliografia a riguardo continua a espandersi di anno in anno.

Un bene diabolico o un male angelico? Difficile decidersi…

Fantasmagorica e fumante si staglia in ultimo la Berlino rappresentata dalla scrittrice sotto i bombardamenti ininterrotti: una città ingrigita e senza più riferimenti, in attesa del crollo finale tra macerie di sogni eccessivi e speranze cadute. Come osserva attonito uno dei personaggi del libro, distinguere il Messia dall’Anticristo è spesso facile solo col senno di poi.

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