Musica. Silvia Fasciano tra Vesuvio, violoncello, rock e barocco

Musica. Silvia Fasciano tra Vesuvio, violoncello, rock e barocco

(wn24)-Redazione – (di Loris Cattunar) – Silvia Fasciano è una artista napoletana innamorata del suo violoncello che lo considera il suo più fedele fidanzato che la accompagna nei momenti più salienti della vita, un amore contraccambiato da suoni immersi nel profumo di legni pregiati. La musicista campana è una delle docenti della nuova “Accademia dello Spettacolo S.L.M.” che aprirà i battenti a Pineto(TE) a ottobre 2020. Silvia ha collaborato con artisti nazionali e internazionali i direttori d’orchestra come il M° Riccardo Muti e il  M°Claudio Scimone , oltre che con il violinista Salvatore Accardo,con il batterista dei Deep Purple, Ian Pace, con Ricky Wakeman degli Yes, con il M° Sylvia Pagni e con il compianto Francesco di Giacomo, voce storica del Banco del Mutuo Soccorso.
 
Silvia Fasciano quale è stata la molla che ti ha fatto approdare al Violoncello?
 
Da piccola sono sempre stata attratta dalla musica, tanto che già avevo avuto un approccio attraverso lo studio del flauto dolce.Poi la svolta: un bel pomeriggio d’estate, mentre stavamo pranzando nella casa dei miei nonni in campagna, la tv era casualmente accesa, e mi attirò come una calamita il grande violoncellista Mischa Maisky che preparava lo “Schelomo” di Bloch (un brano di cultura prettamente ebraica per violoncello ed orchestra) con l’orchestra della Scala di Milano diretta da Daniel Oren.  Di tutto il contesto mi colpì subito il violoncello per la timbrica simile alla voce umana, il modo di tenerlo, come se lo si abbracciasse e subito pensai che questo strumento mi avrebbe dato la possibilità di esprimere tutto quello che avevo dentro, tutte le mie emozioni a 360 gradi, più di quanto avrei potuto fare solo con le parole!!!!   Ed è stato amore a prima vista!!!!!! Così ho iniziato lo studio del violoncello con passione ed entusiasmo, sentimenti che non mi hanno mai abbandonato anche dopo il diploma è l’inizio della mia carriera professionale.
Le  sensazioni al suono del suo strumento?

Dipende molto dagli stati d’animo che esprimo in quei momenti, cosa magari descrive un brano che sto interpretando, una curiosa sensazione che posso dire, è il modo di concentrarmi durante le esibizioni live. creo una sorta di “bolla di sapone” immaginaria dove mi rinchiudo da sola con il mio strumento è con le mie emozioni, ma che grazie alla sua “trasparenza” mi permette di comunicare al pubblico come se stessi “parlando” ad esso.

Lei abbraccia vari stili di violoncello: dal classico, al barocco al rock.  Come interpreta  questa evoluzione? 


Ogni evoluzione, che non sconfessi quanto di bello e di buono fatto in precedenza, è da considerarsi sempre in maniera positiva, così anche le “contaminazioni” che mettono in contatto mondi diversi, ovviamente il violoncello nelle tre accezioni, barocco, classico, rock moderno di cui lei ha parlato, ha delle peculiarità che caratterizzano i vari stili, ed ovviamente bisogna tenerne conto quando se ne inizia lo studio. Personalmente ho iniziato dallo studio del classico espandendomi poi, sia andando indietro nel barocco che in avanti con il moderno, proprio per ampliare il mio bagaglio culturale e musicale ed avere ancora maggiori possibilità di espressione e di contatto con più persone possibili.

Silvia dopo tanti sacrifici per dedizione e amore,  a che punto siamo con il suo violoncello?

Eh…. il mio violoncello è stato da sempre il mio compagno più fedele, che mi ha accompagnato in ogni momento della mia vita, il mio unico “fidanzatino” dell’adolescenza, età in cui normalmente si fanno le prime esperienze amorose… e devo dire che questa passione, questa dedizione e questi “sacrifici” (che per me non lo sono mai stati, ed ero ben contenta di farli) ora stanno ancora dando i loro meravigliosi frutti! Sono tanto contenta della mia meravigliosa carriera che ha dato e mi sta dando ancora la possibilità di esprimere le mie emozioni con il mio strumento, ed io ci metto e ci metterò tutta me stessa per sempre. (Anche se di questi “fidanzatini” VIOLONCELLI ne ho cambiati cinque… )

Cosa ricorda delle esperienze con personaggi come Ian Pace, batterista dello storico gruppo dei Deep Purple?
 
La mia carriera mi ha permesso anche di collaborare con tantissimi “mostri sacri” della bella musica, dalla classica al rock progressive….. come per esempio per la classica sono stata diretta  da tantissimi maestri importanti come Riccardo Muti, Claudio Scimone, Salvatore Accardo (questi ultimi due molto colpiti dal mio talento) ad appunto Ian Paice dei Deep Purple, Rick Wakeman degli Yes, Francesco Di Giacomo del Banco, Sylvia Pagni, ma solo per citarne alcuni, perchè poi dovrei citare anche i miei insegnanti come Rocco Filippini, Giacinto Caramia che mi presero particolarmente a cuore. Ho instaurato anche un rapporto di profonda amicizia e condivisione di alcuni momenti importanti della mia vita….. e si può dire che mi hanno anche arricchita dal punto di vista umano e mi hanno reso la persona che sono adesso. 
 
Quale è stata la sua massima emozione in concerto e in quale occasione?

Non ho un momento particolare da descrivere poiché, per me ogni esibizione è fonte di emozioni bellissime legate al rapporto speciale che si crea con la musica e soprattutto con il pubblico. Ogni volta si crea una magia diversa a cui non ci si abitua mai!

Il violoncello è ritornato in auge ai giovani grazie ai 2CELLOS. Cosa pensi di questa espressione musicale? 


Potrebbe servire per un approccio iniziale, per invogliare i giovani ad accostarsi allo studio del Violoncello, dato anche il repertorio che propongono, cover e canzoni conosciute apprezzate appunto dal pubblico dei giovani, ma fondamentalmente occorre che quando ci si approccia allo studio del violoncello è importante conoscere la storia e le persone che nel passato hanno fatto grande questo strumento, perché bisogna essere consapevoli della nostra storia e delle nostre radici.

Cosa ci dici della nuova avventura da docente nell’Accademia dello spettacolo S.L.M.?
 
Sono davvero emozionata e felice di iniziare questa nuova avventura, e sono sicura che il cammino sarà meraviglioso e ricco di tante soddisfazioni.  La musica in qualsiasi forma è soprattutto divertimento è quello che cercherò che trasmettere ai nuovi studenti. Essi avranno la possibilità di accostarvi allo strumento e spero che impareranno ad esprimere il tutto con il cuore, l’anima e la testa ancor prima con il corpo e le mani.

Silvia cosa consiglieresti a chi vuole avvicinarsi al violoncello?


Di fare all’inizio una full immersion nel nostro fantastico mondo, di sentire tanta musica del nostro repertorio,di mettere esecuzioni a confronto, di giocare con il nuovo amichetto, (anche questo cercherò di far fare molto a chi inizia) di abbracciarlo, toccarlo, amarlo in tutte le sue sfaccettature. La voglia e l’entusiasmo del migliorare sempre, ogni giorno.

 

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