Pineto&Covid. Il Sindaco chiude le scuole secondaria di primo grado e per l’infanzia. Al via la DaD

Pineto&Covid. Il Sindaco chiude le scuole secondaria di primo grado e per l’infanzia. Al via la DaD

(wn24)-Pineto(TE) –  Il plesso della Scuola Secondaria di Primo Grado di Via Verona e il plesso della Scuola dell’Infanzia e Primaria di Calvano dell’IC Giovanni XXIII di Pineto sono stati chiusi con una specifica ordinanza firmata dal Sindaco della cittadina adriatica Robert Verrocchio su richiesta del dirigente scolastico Gaetano Avolio. 
Le lezioni saranno garantite attraverso la Didattica a Distanza. Tale decisione è stata presa al fine di consentire a diversi alunni risultati positivi attraverso tamponi rapidi effettuati in cliniche private di eseguire quello della ASL, che ha carattere di ufficialità, e avere l’esito. Si tratta di una iniziativa precauzionale richiesta dall’Istituto Comprensivo e condivisa dalla ASL e dal Sindaco che ha emanato l’ordinanza valida dal 16 al 23 novembre 2020.L’ordinanza fa riferimento anche alla recente circolare dell’autorità sanitaria di Teramo nella quale, sulla base del principio precauzionale richiesto in fase emergenziale, si dà la possibilità ai dirigenti scolastici di prendere atto anche dei tamponi privati condividendone le informazioni con la ASL al fine di adottare le misure previste e attivare le procedure e in casi di particolare rilevanza (con più casi positivi appartenenti a diverse classi) di coinvolgere i sindaci per disporre eventualmente la temporanea chiusura dei plessi, attivando così la DaD.

            “Sentito il dirigente scolastico ho deciso di disporre la chiusura dei due plessi – spiega Verrocchio – a scopo precauzionale tenendo conto delle positività di più alunni emerse da tamponi privati al fine di evitare rischi in attesa dei tamponi ufficiali della ASL. Questa azione è stata possibile grazie alla circolare dell’autorità sanitaria di Teramo che appare assolutamente necessaria e utile. Anche come ANCI abbiamo ritenuto debba essere adottata anche nelle altre provincie abruzzesi poiché considerata di buon senso dai sindaci e da molti dirigenti scolastici”.

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