Marche. Scoperta della GdF: considerata “povera” percepiva il reddito di cittadinanza. Aveva vinto 300mila euro ad un gioco online

Marche. Scoperta della GdF: considerata “povera” percepiva il reddito di cittadinanza. Aveva vinto 300mila euro ad un gioco online

(wn24)-Pesaro – Aveva sempre sostenuta di essere molto “povera” e , naturalmente come recita la norma attuale percepiva il reddito di cittadinanza. Nella storia , però, si è insinuata la “buona sorte”, cioè la fortuna, perchè nel frattempo la signora aveva vinto 300mila euro ad un gioco online e, per di più, il marito era uno sconosciuto al fisco. 

La Guardia di Finanza ha denunciato per falso una donna di 48 anni residente a Vallefoglia(PU) che aveva percepito indebitamente un totale di 11.825 euro.

Si tratta del terzo caso di finto povero con vincite ai giochi: una delle ipotesi è che i percettori abbiano “puntato” almeno parte del reddito di cittadinanza a slot e gratta e vinci.
    Nel caso specifico le Fiamme gialle hanno appurato che le dichiarazioni della donna all’Istituto di previdenza non corrispondevano alla reale disponibilità patrimoniale del proprio nucleo familiare: la donna aveva omesso di dichiarare, ai fini Isee, vincite con giochi on-line, per circa 300mila tra il 2017 e il 2018. Durante il sostegno, non ha comunicato all’Inps, essendone obbligata, l’acquisto di un’auto, né che due componenti del proprio nucleo familiare fossero stati nel contempo assunti come lavoratori dipendenti. Inoltre ha omesso di dichiarare redditi per 123mila euro, frutto di evasione fiscale del marito, conseguiti nel 2018, nella gestione di un’attività nel commercio al dettaglio di frutta e verdura.
    Sulla base di queste dichiarazioni false, secondo la Gdf, la donna ha percepito indebitamente nel 2019 e 2020 il reddito di cittadinanza, per un importo complessivo di 11.825 euro: non avendo i requisiti per beneficiare dell’intervento di politica sociale, è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria, per aver indebitamente percepito erogazioni dallo Stato, e all’Inps per la revoca del sostegno e il recupero della somma incassata.

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