Montesilvano. Scoperto sodalizio criminale: “esperti” in bombe, estorsioni e truffe. 5 persone arrestate

Montesilvano. Scoperto sodalizio criminale: “esperti” in bombe, estorsioni e truffe. 5 persone arrestate

(wn24)-Montesilvano(PE) – Erano specializzati in truffe ed estorsioni ai danni di imprenditori del Pescarese, del Teramano, delle Marche, dell’Umbria, dell’Emilia Romagna e della Lombardia, e avevano inanellato nel tempo un giro di affari di circa un milione di euro.

Sgominato dai Carabinieri della Compagnia di Montesilvano, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Bulldog’, un sodalizio criminale che faceva capo a un pregiudicato pugliese, il quale collaborava con un cittadino albanese. Cinque le persone arrestate  e 20 quelle denunciate. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, truffa, appropriazione indebita, ricettazione, danneggiamento e porto e detenzione abusiva di armi. Il gruppo criminale, attivo a Pescara e Montesilvano, acquisiva, mediante condotte tipicamente estorsive, varie attività commerciali, attraverso le quali “riciclare” gli illeciti proventi delle attività delittuose.

Una volta acquisite, le attività commerciali venivano date in gestione a prestanome grazie ai quali l’organizzazione portava a compimento le truffe. L’attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Pescara, ha permesso di arrestare anche i mandanti e gli esecutori materiali di attentati dinamitardi avvenuti a Città Sant’Angelo tra il 2018 e il 2020 ai danni di un imprenditore. Dalle indagini si è arrivati al responsabile di quegli attentati e all’esistenza del sodalizio criminale.

In particolare, l’organizzazione accantonava gran parte della merce provento delle attività illecite – beni commerciali, auto di grossa cilindrata e merci di vario genere – in un capannone in provincia di Teramo per la successiva redistribuzione e commercializzazione in esercizi commerciali pescaresi, molti dei quali gestiti da associati, o all’estero (in particolare in Albania).

Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno permesso di identificare tutti i componenti del gruppo, i quali, in alcuni casi, sono responsabili di reati non connessi alle attività dell’organizzazione. Dalle lunghe e complesse indagini, andate avanti per tre anni, è emerso anche che i membri del gruppo avevano a disposizione armi e munizioni, sequestrate dai Carabinieri nel dicembre del 2018 a Cerignola.

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