Covid. Green Pass obbligatorio dal 6 agosto: manca il decreto per le esenzioni. Ecco i particolari di come partirà

Covid. Green Pass obbligatorio dal 6 agosto: manca il decreto per le esenzioni. Ecco i particolari di come partirà

(wn24)-Redazione – Per adesso  sono molti gli ambiti che dal 6 agosto richiederanno il green pass (connesso a vaccino con almeno una dose, guarigione dal covid o tampone negativo).Il decreto approvato due giorni fa, esattamente il 22 luglio (decreto-legge 105 appena uscito in Gazzetta Ufficiale ) fa elenco lungo di attività, ma non sono solo queste, da considerare; l’ultimo decreto infatti fa riferimento anche a quello di aprile che ne prevedeva ulteriori.

 Decreto per le esenzioni

Solo alcune di queste ultime sono già applicabili; per altre si attendono linee guida mai arrivate. Non solo: ad aggiungere confusione, il decreto del 22 luglio rimanda a un futuro decreto per le modalità di verifica dei certificati che esentano dal green pass chi non si può vaccinare.Insomma: anche se non sembrerebbe dalla linearità del comunicato stampa del governo sul decreto green pass, i punti da chiarire sono ancora molti da qui al 6 agosto.Ecco le  attività da obbligo green pass
Per vedere dove servirà il pass non bisogna allora limitarsi all’elenco del nuovo decreto – come riportato da tutti i media – ma anche sommarvi le attività che indicate nel vecchio decreto.

Ecco un elenco completo. I primi tre punti sono già nel vecchio decreto.
• Spostamenti in entrata o uscita dai territori ricadenti in zona arancione o rossa (anche se quest’obbligo non ha mai trovato finora applicazione).
• Permanenza nelle sale d’attesa di dipartimenti d’emergenza e accettazione e dei reparti di pronto soccorso da parte di accompagnatori di pazienti non affetti da Covid-19.
• Uscite temporanee alle persone ospitate presso strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, strutture residenziali socioassistenziali e altre strutture elencate nel vecchio decreto.
• Particolari eventi e spettacoli dal vivo. Per questo punto si attendono linee guida che definiscono i parametri identificativi degli eventi.
• Fiere, convegni e congressi. C’era già nel vecchio decreto, che rimandava a linee guida, che probabilmente sono ora superate dal nuovo decreto che pure contempla queste attività;
• Competizioni sportive (nel vecchio e nuovo decreto, valgono le stesse considerazioni).
• Partecipazione a feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, anche organizzate mediante servizi di catering e banqueting. In vigore con il vecchio decreto.
• Spostamenti in Europa e area Schengen (com’è noto, già nel vecchio decreto, è il green pass “europeo”).
• Ora veniamo alle attività presenti solo nel nuovo decreto. Palestre, sport di squadra, piscine, centri benessere.
• Teatri, musei, cinema, mostre.
• Parchi tematici, parchi divertimento, centri termali.
• Sale gioco, sale scommesse, sale bingo.
• Concorsi pubblici•ristoranti e bar al chiuso (ma non al bancone dove resterà possibile stare anche senza green pass)
• Centri culturali, sociali e ricreativi al chiuso, ad esclusione di centri educativi per l’infanzia.
Tutti i punti da chiarire

Si attende quindi un ulteriore Dpcm, sentito il Garante Privacy, per definire le «specifiche tecniche per trattare in modalità digitale le predette certificazioni (che consentono l’esclusione dal green pass a chi non si può vaccinare, Ndr.), al fine di consentirne la verifica digitale, assicurando contestualmente la protezione dei dati personali in esse contenuti».Non si sa se tale decreto arriverà entro il 6 agosto, tanto che l’attuale bozza prevede che “nelle more” varranno i certificati cartacei. «Bisognerà vedere come risolveranno la questione privacy; con il paradosso che nel frattempo gireranno certificati cartacei che la privacy la tutelano molto meno», spiega l’avvocato Riccardo Berti.Concorda la giurista Vitalba Azzolini: «Speriamo che il decreto arriverà prima del 6 agosto o saremo al paradosso che dovremo fare sapere a tutti quale malattia abbiamo, che ci esenta dal vaccino, per andare nei luoghi dove è richiesto il green pass».Un ultimo punto da sistemare sono i ritardi di fornitura del pass. Tanto che fino al 12 agosto – in virtù di precedente norma – in tutta l’Europa sono accettati i certificati cartacei. «Una possibilità che serve a compensare anche i perduranti ritardi nell’erogazione dei green pass; in particolare quelli dei tamponi e dei certificati di guarigione», aggiunge Massimo Mangia, storico esperto di Sanità digitale, consulente di vari Governi in materia.

Non è da escludere che ancora ad agosto inoltrato i vecchi certificati sopperiranno ai ritardi e alle incertezze del green pass.

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