Abruzzo in Comune, Mariani:” Pronto a incatenarmi ai cancelli dell’Ospedale per difenderlo dal declassamento di Marsilio e Verì”

Abruzzo in Comune, Mariani:” Pronto a incatenarmi ai cancelli dell’Ospedale per difenderlo dal declassamento di Marsilio e Verì”

(wn24)-(L’Aquila) –  “Il Sindaco batta un colpo contro il declassamento dell’ospedale Maria S.S. dello Splendore deciso dalla Giunta Marsilio nel totale ed imbarazzante silenzio del centrodestra giuliese e teramano”. Incalza ancora il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” in Consiglio Regionale, Sandro Mariani, che da mesi porta avanti una battaglia contro il Piano di Riordino della rete ospedaliera 2019/21 deciso dal centrodestra che penalizza, e non poco, la sanità teramana, ridotta ad uno stato di subalternità rispetto a quella aquilana e pescarese.

“Ormai sono più di due mesi che ho chiesto al Presidente della Provincia di Teramo di convocare un tavolo istituzionale per elaborare una proposta unitaria di riordino della rete ospedaliera teramana e per ragionare su come impiegare i fondi previsti per il territorio dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ma tutto tace” prosegue Mariani. “Ho lanciato più volte appelli alla politica provinciale affinché si faccia “squadra” contro gli scippi che rischia di subire la nostra sanità, ma nessuno risponde: è quindi evidente che a qualcuno le scelte scellerate di Marsilio e della Verì vanno bene, ma a me no e sono pronto a difendere, in ogni sede, il futuro degli ospedali di Teramo, Giulianova, Atri e Sant’Omero”.

“Rispetto alla situazione del nosocomio giuliese ci aspettiamo che il primo cittadino, come aveva promesso in campagna elettorale, si incateni al più presto con la fascia tricolore ai cancelli del Maria S.S. dello Splendore per protestare contro il depotenziamento della struttura deciso dalla Giunta Marsilio e dall’Assessore leghista Nicoletta Verì” conclude il Capogruppo di “Abruzzo in Comune”. “Io sono pronto a incatenarmi con lui per difendere l’ospedale dal declassamento deciso dal centrodestra regionale”.

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