Università e Borse di studio: la protesta degli studenti davanti la sede della Regione Abruzzo

Università e Borse di studio: la protesta degli studenti davanti la sede della Regione Abruzzo

(wn24)-L’Aquila – Una rappresentanza di studenti universitari di Chieti, Pescara, Teramo e L’Aquila ha promosso davanti al Palazzo dell’Emiciclo della Regione Abruzzo una protesta per la mancanza di fondi per coprire le borse di studio degli idonei, tra Università, Accademie artistiche e Conservatori di tutta la regione.

Sono circa 2000 gli universitari abruzzesi che non percepiscono la borsa per mancanza di fondi. Gli studenti chiedono una dotazione aggiuntiva tra 4 e 5 milioni di euro per consentire a tutti di esercitare il diritto allo studio. Le borse sono erogate attraverso l’Adsu, Agenzia regionale diritto allo studio. “Tra Chieti e Pescara ci sono circa 1500 studenti idonei che non riceveranno la borsa di studio. A questi si aggiungono 363 studenti beneficiari della vecchia graduatoria, che aspettano da più di un anno”, dice Carmela Santilli presidente di 360Gradi Chieti – Pescara.

C’è poi il tema della monetizzazione dei buoni pasto non utilizzati. “Pur essendoci una previsione di legge, le quote non sono state monetizzate, sebbene durante il lockdown le mense non abbiano lavorato. I rimborsi non sono mai arrivati perché, ci dicono, non ci sono fondi – afferma Kakub Chaluplzak, coordinatore Udu Teramo – Inoltre ci sono 240 studenti che aspettano la borsa di studio, senza la quale non possono permettersi gli affitti, il cibo e il materiale didattico per studiare”. L’Udu L’Aquila denuncia anche il problema della casa dello studente.

A luglio sarà dismesso il comodato d’uso gratuito della struttura della caserma Campomizzi, sede della Casa dello Studente e sede dell’Adsu dopo il terremoto – dice il coordinatore Udu L’Aquila, Matteo Paoletti – 360 studenti rischiano di rimanere senza alloggio e 60 dipendenti senza lavoro, se il contratto di comodato d’uso non sia esteso in attesa dell’apertura della nuova casa. La Campomizzi è oggi l’unica struttura pubblica disponibile all’Aquila. Con il rincaro dei prezzi si rischia che all’Aquila, non essendoci una residenza per gli studenti, la borse di studio siano utilizzate tutte in affitti e bollette, anziché in materiali didattici” conclude Paoletti.

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