Covid. L’Abruzzo resta l’unica Regione con incidenza sopra a 1.000

Covid. L’Abruzzo resta l’unica Regione con incidenza sopra a 1.000

(wn24)-Pescara – Covid Abruzzo aggiornamenti: in base al monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, l’Abruzzo è l’unica regione che supera l’incidenza di 1.000 casi Covid per 100mila abitanti con il valore di 1.170

Questa settimana 12 Regioni – rispetto alle 13 della scorsa – superano la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nei reparti di area medica. Il tasso più alto in Umbria,
con il 31,4%. Nessuna Regione supera invece la soglia di allerta del 10% per l’occupazione delle terapie intensive. Solo l’Abruzzo supera, invece, il valore di incidenza di 1.000 casi Covid per 100mila abitanti, con il valore di 1.170. Le incidenze più alte anche in Molise (949,6) e Basilicata (931,9). Lo evidenzia, secondo quanto si apprende, la tabella sugli indicatori decisionali allegata al monitoraggio settimanale.

La percentuale dei casi di Covid, parliamo di dati nazionali, rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (13% rispetto al 12% della scorsa settimana). Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane stabile (40% contro il 41%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (fermo al 47%).

Il tasso di occupazione in terapia intensiva, sempre a livello nazionale, scende al 3,8% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 28 aprile) rispetto al 4,2% della scorsa settimana (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 21 aprile). Scende anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale: si fissa al 15,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 28 aprile) rispetto al 15,8% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 21 aprile) di sette giorni fa.

Dopo il 1° maggio “nei luoghi di lavoro non è previsto l’obbligo di mascherina, ma in alcune realtà ci sono protocolli che comunque ne prevedranno l’uso”. Ad esempio, “nei supermercati, dal punto di vista normativo, non esiste più obbligo, ma ci può essere la sigla di una grande azienda che, attraverso un protocollo condiviso con associazioni datoriali e di categoria, continuerà a prevedere la mascherina. Ma questa è
una scelta, non è dettata da un obbligo”. Così il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Alcuni protocolli già in essere, figli di uno scenario diverso, in molti casi saranno rivisti, altri mantenuti”.

“Il governo ha scelto la gradualità: col primo maggio si archivia la stagione del Green pass, abbiamo previsto il prolungamento dell’uso delle mascherine in alcune situazioni fino al 15 giugno. Dopo di ché, se il quadro lo permetterà, allenteremo ulteriormente, eliminando l’obbligo in ogni luogo e situazione”. Così  il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. “Per ora – ha aggiunto – riteniamo che i luoghi di trasporto siano luoghi in cui mantenere ancora la mascherina” mentre “sulla scuola non ci sono novità rispetto al precedente decreto, l’obbligo è stato mantenuto fino alla fine dell’anno scolastico”. L’obiettivo di questo iter, ha concluso, “non è avere contagi zero” ma “è una convivenza col virus che non provochi più pressione sugli ospedali, per fare in modo che tornino a svolgere la loro normale funzione”.

CATEGORIE
Condividi