Abruzzo. Mariani: “Marsilio rientri nei panni del Presidente di Regione e smetta di attaccare la magistratura”

Abruzzo. Mariani: “Marsilio rientri nei panni del Presidente di Regione e smetta di attaccare la magistratura”

(wn24)-L’Aquila – “Marsilio non può pensare di derubricare un attacco frontale alla magistratura pescarese su di un procedimento aperto, che vede coinvolto il direttore generale della Asl di Pescara e altre persone, a semplice diritto di critica, rimarcando di poter esprimere un suo personale giudizio perché si tratta del giudizio espresso non da un semplice cittadino, ma da una figura istituzionale di alto spessore come appunto il Presidente della Regione Abruzzo che, oltretutto, è colui che ha nominato il manager oggetto di indagini. Che dire: il silenzio in questo caso sarebbe stato d’oro” sottolinea Sandro Mariani, Capogruppo di “Abruzzo in Comune” in Consiglio Regionale.

“Senza entrare poi nel merito di una vicenda giudiziaria che sarà la magistratura a dover chiarire vorrei però stendere un velo pietoso sul cattivissimo gusto del Governatore Marsilio che ha tirato in ballo, nel suo “j’accuse” alla magistratura abruzzese, le condotte di una persona che oggi non può più difendersi, considerato che non c’è più” spiega Mariani.

“Marsilio purtroppo non smette mai di stupirci in negativo, ridisegnando ogni giorno i contorni di un mandato istituzionale che lo ha visto, più volte, andare oltre i limiti della normale dialettica politica e quelli che sono i confini del buon senso” conclude il Capogruppo di “Abruzzo in Comune”. “In particolare il Presidente di Fratelli d’Italia pare non accettare quelli che sono i vincoli imposti al suo ruolo dalla correttezza istituzionale, preferendo entrare a gamba tesa con giudizi di merito parziali e personali, parlando senza mezzi termini di errori giudiziari in una vicenda giudiziaria che è tutt’ora in corso al posto di serbare un silenzio che in questo caso potrebbe essere l’unica cosa opportuna da fare. Non capisco come il Presidente possa essersi lasciato andare ad un intervento istituzionalmente così “volgare”, forse preda dell’emotività o della necessità di lanciare segnali di fumo”.

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