
Marche maltempo. Dopo il ritrovamento di Mattia, ora le ricerche continuano per Brunella
(wn24)-Ancona – Con il ritrovamento di Mattia Luconi, si chiude un triste capitolo, ma ne resta un altro altrettanto significativo ed emotivo: quindi le ricerche continuano per trovaren Brunella Chiù . Le ricerche si concentrano a Passo Ripe di Trecastelli (AN), in un campo a 150 mt dal fiume Nevola, che ha fatto salire a 12 il bilancio della vittime accertate.Ieri, verso le 15:30, era stata una collaboratrice di un asilo di campagna della zona a notare il corpo del bambino nel fango, mentre si recava sul posto di lavoro in via SS Trinità vicino al civico 44: la donna aveva avvertito il proprietario del terreno, Alessandro Bedetta, che a sua volta aveva allertato i carabinieri, facendo confluire i soccorritori sul posto: ora dovranno essere svolti gli accertamenti ufficiali per l’identificazione di Mattia, che al momento del ritrovamento avrebbe indossato una maglietta gialla e verde.
Oggi vigili del fuoco, protezione civili, soccorso alpino, carabinieri e guardia di finanza continuano a battere le zone dei fiumi (Nevola e Misa, verso la foce), con sub, squadre di terra, droni, cani e il sorvolo di elicotteri. L’area di ricerca delle squadre, dopo la consueta assegnazione delle zone all’Unità di comando locale a Barbara, è ancora vasta: in azione ancora sub, sia nella zona di Corinaldo, vicino a dove era stata trovata l’auto Bmw serie 1 della 56enne dispersa, e anche dopo la confluenza del Nevola nel Misa, verso la foce quasi raggiunta da Vvf, Cc e Gdf. Il 21 settembre la squadra sub che cercava nel letto del fiume aveva ‘sfiorato’ la zona in cui poi è stato ritrovato Mattia: i sommozzatori erano risaliti su un ponte a Passo Ripe, dopo un percorso di circa 7 km, non distante dal campo dove la furia del fiume aveva trascinato il bambino. Il luogo si trova a circa 15 km, a valle, dal punto in cui l’auto su cui viaggiava Mattia con la madre Silvia, che invece si è salvata, era stata travolta dal Nevola e a 13 km da dove i due erano usciti dal finestrino mentre l’abitacolo si riempiva d’acqua, a Castelleone di Suasa.