Presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York: Memorial in onore del drammaturgo aquilano Mario Fratti

Presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York: Memorial in onore del drammaturgo aquilano Mario Fratti

(wn24)-New York – Si è tenuto ieri 1° Maggio, con inizio alle ore 12, all’Istituto Italiano di Cultura di New York, il MEMORIAL in onore di Mario Fratti, il grande drammaturgo aquilano (era nato a L’Aquila il 5 luglio 1927) scomparso il 15 aprile scorso. In questo articolo de La Voce di New Yorkalcuni cenni sull’evento con le personalità che lo hanno ricordato, introdotte dal direttore dell’Istituto prof. Fabio Finotti e dal Console Generale d’Italia Fabrizio Di Michele. Sono intervenuti Patrick Hoffmann (Direttore e curatore del Theatre on Film and Tape Archive), Dan Friedman (Direttore artistico emerito Castillo Theatre), Anthony Tamburri (direttore del Calandra Italian American Institute), Maury Yeston (Compositore e paroliere del musical Nine). Il chiusura c’è stato l’intervento di Valentina Fratti, la figlia di Mario, apprezzata drammaturga, regista e attrice teatrale.

Nel corso del Memorial altre brevi testimonianze di personaggi che nelle istituzioni culturali ed accademiche hanno conosciuto e collaborato con Mario Fratti. Tra le testimonianze anche un mio contributo, che la figlia Valentina mi aveva espressamente chiesto di scrivere, e che qui di seguito riporto. Il messaggio è stato letto nel corso della commemorazione, nelle parti più significative, come registrato in questi due brevi filmati.

IN RICORDO DI MARIO FRATTI

Testimonianza all’Istituto Italiano di Cultura di New York

Porterò per sempre nel cuore il ricordo di Mario Fratti. Altri molto meglio di quanto potrei fare io, illustreranno la sua grandezza di drammaturgo, scrittore, intellettuale e critico teatrale. Voglio invece, con l’orgoglio delle medesime radici abruzzesi – siamo entrambi nati a L’Aquila -, richiamare la sua straordinaria umanità, la generosità, la disponibilità a dare consiglio ed aiuto ai giovani, la sua attenzione rispettosa per tutti e particolarmente verso gli ultimi. Di questi rilevanti valori umani, dispensati sempre a piene mani, sono stato tante volte testimone.

Il suo senso morale ed etico della vita, che traspare da tutte le sue opere, non era una “costruzione” della sua creatività (questa certamente smisurata), ma la risposta autentica al patrimonio di valori umani e sociali di cui è stato sempre portatore. In sovrappiù alla copiosa sua fecondità drammaturgica e letteraria, di Mario Fratti resterà nell’imperitura memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo la bellezza della sua umanità, dell’amicizia senza secondi fini, dell’accoglienza verso l’altro, dell’eccezionale curiosità intellettuale.

Serberò come la più preziosa eredità l’amicizia fraterna, che ci ha legati per molti anni, e la freschezza duratura della sua “giovinezza” che annullava ogni differenza di età. Con me certamente, ma anche con tanti giovani – autori di teatro, attrici e attori – che frequentavano la sua casa, un vero crocevia, verso i quali rendeva sempre la sua disponibilità, il suo aiuto, il suo incoraggiamento: “Persistere, persistere, persistere, i riconoscimenti arriveranno”. Aiutava sempre, mai stroncava le speranze.

In un mondo in cui il solipsismo e l’individualismo esasperato costituiscono il male del nostro tempo, Mario Fratti ha dato testimonianza del valore della vita condivisa con gli altri, declinata non nell’Ego ma nel “Noi”, nella quale ciascuno mette in comunione i propri talenti perché “insieme” è meglio vivere piuttosto che da soli e tutti contribuiamo a migliorare la società e il mondo in cui viviamo. Mario, con la sua vita, ha marcato questa forte impronta, che resterà d’esempio per chi voglia davvero costruire un Umanesimo nuovo nel terzo Millennio.

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