Elezione/Teramo: Antonetti Sindaco, ecco la risposta  alla lettera di Comunione e Liberazione. “La mia idea di città”

Elezione/Teramo: Antonetti Sindaco, ecco la risposta  alla lettera di Comunione e Liberazione. “La mia idea di città”

(wn24)-Teramo – “Accolgo con grande piacere e particolare interesse la lettera aperta degli amici di Comunione e liberazione, perché è una iniezione di civiltà nel dibattito politico, una porta spalancata su un livello di confronto fatto di visioni e di programmi, non di mera contrapposizione. Ho deciso di rispondere alle loro sollecitazioni, facendo mie la stessa loro impostazione.

 LA VISIONE DELLA CITTÀ “La politica, in quanto forma più compiuta di cultura, non può che trattenere come preoccupazione fondamentale, l’uomo”. (L. Giussani) Sì, nella mia visione di città, nella mia idea di Teramo del futuro, sono l’uomo e la famiglia il centro di ogni vera, reale, efficace azione politica. L’uomo inteso nella sua pienezza, quale cittadino certo, ma anche quale creatore di famiglie, quale genitore, quale costruttore di idee, quale anima sensibile da incentivare alla libertà dell’emozione. La politica deve saper costruire una città nella quale l’Uomo trovi il teatro delle sue espressioni, ma soprattutto la certezza di un aiuto sempre presente. Nel mio programma, ho voluto inserire un “piano strategico del welfare”, che preveda la nascita di una nuova governance di sistema, ance con un’ Agenzia strategica per lo sviluppo e la sostenibilità di lungo termine del sistema, pubblico e privato, di produzione e distribuzione dei servizi di welfare, con Ateneo, soggetti del terzo settore cittadino, rappresentanti del mondo imprenditoriale e professionale.

Nella “mia” Teramo, la politica deve affrontare e risolvere la crisi abitativa, con un censimento di tutti i “luoghi del vivere” assegnabili alle famiglie in difficoltà, riveste un valore sociale altissimo. Nella “mia” Teramo, l’ospedale non è un dibattito sul “dove” che deve essere individuato dal comune di concerto con i cittadini ma la pretesa di un “come” in grado di garantire una risposta di altissima qualità alla domanda di salute dei nostri concittadini. Nella “mia” Teramo, le famiglie saranno al centro di un progetto che mira a ridurreci livelli di marginalizzazione, disagio, fragilità sociale, economica, relazionale, anche col ripristino del consultorio familiare, la creazione Centro cittadino di mediazione culturale, il contrasto della violenza intrafamiliare in sinergia con il centro antiviolenza. Voglio aprire “punti famiglia” in tutti i quartieri”.

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