Il Cittadino In…Fisco.Tassazione sugli immobili a livello locale: il rebus della IUC ( di nome, ma non di fatto! )

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(wn24)-C’è ancora poca chiarezza per i contribuenti circa la nuova tassazione sugli immobili a livello locale in particolare sulla TASI che, insieme alla TARI e all’IMU, costituisce la IUC, l’imposta unica (di nome, ma non di fatto) sulla casa introdotta dalla legge di stabilità 2014, la legge n. 147 del 2013.

La TARI servirà a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e prenderà il posto, in pratica, della Tares; la TASI invece andrà a finanziare i cosiddetti servizi indivisibili, come l’illuminazione, la polizia municipale, l’arredo urbano e la manutenzione dei giardini pubblici.

E’ probabile uno slittamento a luglio della scadenza ultima per le delibere comunali con le aliquote TASI 2014 attese per fine aprile. Proroga peraltro auspicabile in quanto consentirebbe ai Comuni di deliberare sulla base di certezze legislative che al momento non possono essere considerate tali.

Il caos è totale anche con riferimento alle scadenze dei versamenti in quanto l’acconto scadrebbe il prossimo 16 giugno ma con margine di discrezione da parte dei Comuni che addirittura potrebbero decidere anche il pagamento in unica soluzione in luogo di un presumibile conguaglio a saldo nel mese di dicembre. Insomma, l’incertezza è totale in particolare sul costo e su come calcolare la tassa. E’ certo infatti che i proprietari di prime case non pagheranno l’IMU ma solo la TASI in base ad un’aliquota fissata dai Comuni ma ancora incerta nel quantum. L’aliquota standard infatti, così come prevista dalla legge di stabilità è dello 0,1% che gli enti locali possono azzerare o alzare fino allo 0,33%, limite, quest’ultimo, fissato dal recente DL 16/2014 che ha previsto un ulteriore margine dello 0,08% applicabile a prime case o altri immobili e che comunque dovrebbe assicurare detrazioni fisse perlomeno sulle fasce più deboli.

Il tutto si traduce nel risultato che le prime case pagheranno in base ad un’aliquota fissata dai Comuni che potrà variare dallo zero allo 0,33%.

Ma la vera “sorpresa” per i contribuenti è che essendo ancora un rebus la determinazione delle detrazioni fisse, peraltro diverse tra Comune e Comune, molte abitazioni principali rischierebbero di pagare, a titolo di TASI, molto più di quanto versato in passato per l’IMU e il tributo colpirebbe anche quegli immobili che non hanno mai versato né IMU né ICI grazie alle detrazioni fisse che cancellavano l’imposta almeno per le case di valore catastale modesto.

Ricordiamo infine che per gli immobili diversi dalle prime case si pagherà una somma di TASI-IMU che non potrà superare l’1,14%.

Nel frattempo, in assenza di certezze legislative, i contribuenti possono solo aspettare!

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