Ass. “Guardie Ambientali” di Roseto: miglior progetto terzo settore Regione Abruzzo. Intervista al responsabile Vincenzo Casolani

Ass. “Guardie Ambientali” di Roseto: miglior progetto terzo settore Regione Abruzzo. Intervista al responsabile Vincenzo Casolani

(wn24)-Roseto – Ecco un intervista esclusiva a Vincenzo Casolani dell’Associazione Guardie Ambientali e progettista del terzo settore “FRAGILITA’ E INCLUSIONE DIGITALE AI TEMPI DEL COVID19”?.Un interessante epilogo su una progettazione fatta con tanta competenza e spiritualità in ambito del terzo settore, soprattutto in questo periodo di pandemia. Noi abbiamo intervistato Vincenzo Casolani, da sempre progettista e ricercatore, non solo in ambito del terzo settore, ma anche sul fronte del marketing e delle competenze nella strategia di rilancio dei vari territori a vocazione turistica. Questa volta parleremo con lui dell’ultima creatura progettuale che riguarda in modo particolare il terzo settore.

QUALI SONO GLI OBIETTIVI CHE SI PROPONE QUESTO PROGETTO?

L’obiettivo principale del progetto è quello di rendere i soggetti partecipanti, specie i più fragili, digitalmente indipendenti, in grado di accedere a qualsiasi servizio telematico della Pubblica Amministrazione e non, come l’Home banking, i sistemi di e-commerce, i sistemi di pagamento (vedi PagoPA), i sistemi di telemedicina (se presenti sul territorio), sistemi di geolocalizzazione (ad esempio per malati di Alzaimer), eccPrevediamo un’azione di promozione preventiva attraverso vari canali di comunicazione (stampa, locandine, comunicati, social etc), anche attraverso il coinvolgimento di Associazioni, circoli per anziani, Università della terza età ecc. Ai corsi, che si terranno ininterrottamente fino a Giugno 2022. Contiamo di coinvolgere almeno 200 anziani (ma anche un centinaio di giovani e minori e circa 200 soggetti fragili tra disoccupati immigrati ecc) a cui verrà rilasciato un attestato di partecipazione e che verranno premiati in una manifestazione finale al cospetto delle autorità locali e delle Istituzioni. Riteniamo che al termine del progetto, le conoscenze acquisite possano essere tali da essere trasmesse all’interno degli ambiti personali e dei circoli, ed ogni soggetto possa in qualche modo “essere portatore di conoscenze digitali” verso le persone a lui più vicine. Sarà inoltre istituito un ufficio per l’assistenza ai servizi telematici, destinato agli anziani che fornirà un ulteriore strumento di supporto e diffusione di nuovi modi di affrontare la vita quotidiana. Le attività previste dal progetto saranno volte al contrasto delle condizioni di fragilità e di svantaggio della persona, al fine di intervenire sui fenomeni di marginalità di esclusione sociale e di contrasto alle solitudini. 
Queste condizioni sono molto comuni tra la popolazione anziana, per cui abbiamo pensato di creare un polo di aggregazione intorno alle problematiche legate ai servizi digitali attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento attivo e partecipato. Contiamo ad esempio di stimolare l’assistenza a distanza anche con gli strumenti gratuiti di videoconferenza o di geolocalizzazione. Questo approccio formativo al problema, anche se tecnologicamente maturo, non è stato mai realizzato ne da privati e tantomeno dalle istituzioni. L’obiettivo finale  è quello di sviluppare delle soft skill (competenze trasversali), cioè una formazione personale molto flessibile, orientata al Problem solving, alla crescita e al miglioramento costante e alla perseveranza. Per questo motivo ritengo che questo genere di iniziative avrà il dovuto successo e potrà essere replicato da soggetti diversi anche dopo la conclusione del progetto, diventando un vero e proprio percorso formativo per l’autonomia delle persone anziane o prive di specifiche conoscenze digitali. L’aspetto più interessante è che attraverso questo progetto si intende creare una modalità di accesso concreto a quello che viene chiamato “ transizione digitale” di cui si sono scritti fiumi di parole ma ben poco si è fatto dal punto di visto concreto.

ATTRAVERSO QUALE PERCORSO L’ASSOCIAZIONE GUARDIE AMBIENTALI E’ GIUNTA A DEFINIRE GLI OBIETTIVI DI QUESTO PROGETTO?Dalla consapevolezza di quanto abbiamo potuto riscontrare nelle attività di supporto e assistenza domiciliare verso soggetti “fragili” nel periodo del Lockdown, ci ha persuaso che occorreva un progetto, un’azione più incisiva e strutturata per ridurre gli effetti economici e sociali della pandemia, sulle fasce più deboli, rendendo stabili le azioni di supporto, che già avevamo messo in campo, e fornendo una formazione specifica per un affiancamento verso la transizione digitale e all’uso degli strumenti telematici. Questo ritardo non ci aveva stupito particolarmente, già da tempo l’Ocse nel suo Skills Outlook Scoreboard aveva dichiarato che non solo la popolazione italiana non possiede le competenze di base necessarie per prosperare in un mondo digitale, ma che non era preparata ad affrontare nel prossimo futuro le sfide della digitalizzazione. 
L’analisi Ocse ci dice che solo il 36% degli individui in Italia, il livello più basso tra i paesi OCSE, è in grado di utilizzare Internet in maniera complessa e diversificata. I lavoratori italiani utilizzano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sul lavoro, ma meno intensamente che in molti altri paesi OCSE. Il rapporto non va certo per il sottile, dicendo sostanzialmente che l’Italia non ha le competenze di base per “sopravvivere” nel mondo digitale. L’indice europeo “DESI” ci colloca in tutte le graduatorie tra il 24° e il 26° posto seguiti solo da Bulgaria e Romania (Skills Outlook 2019 dell’OCSE), certificando l’assoluta impreparazione ad affrontare le sfide della digitalizzazione. Lacune, che dice l’Ocse, “si notano sia come individui che come lavoratori”, che impediscono alla popolazione italiana di prosperare nel mercato e nei mestieri legati allo sviluppo tecnologico. In questo contesto, la nostra Associazione, oltre a mettere a disposizione della collettività tempo e braccia dei propri volontari, ha pensato di porre in essere un progetto di supporto per “l’inclusione digitale” destinato soprattutto alle fasce più deboli. Oggi l’Associazione Guardie Ambientali, insieme ai partner di progetto e alle collaborazioni sottoscritte, dispone di uomini con competenze specifiche, per quanto concerne il supporto alla formazione all’uso degli strumenti digitali per i soggetti “deboli”, all’organizzazione e gestione di azioni anche di supporto domiciliare.

La formazione culturale ed ambientale, come prevede il nostro Statuto, è uno dei capisaldi della nostra attività di volontariato solidale. In passato abbiamo organizzato decine di corsi su temi giuridico-ambientali, sulla fauna, sugli animali d’affezione, sugli ecosistemi fluviali, sulla pesca, sulla micologia e sulla tutela ambientale, che hanno rappresentato i temi prioritari della nostra Associazione che ha recentemente ricevuto dalla Regione Abruzzo la qualifica di CEA (centro di educazione ambientale di rilevanza regionale). Ora diventa impellente integrare conoscenze e sensibilità ambientali con una corretta e approfondita formazione sulle nuove tecnologie digitali finalizzate all’inclusione sociale e all’utilizzo dei servizi al cittadino.

Il progetto si concluderà entro il 30 giugno 2022, ed ha come obiettivo principale quello di “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento permanente per tutti”, ma scopo del progetto è anche “ridurre le ineguaglianze” , in particolare promuovere la cultura del volontariato e dell’assistenza ai “soggetti più deboli”. Il progetto intende dare strumenti adeguati, per una transizione digitale di base, ai più anziani, che permetta loro di conoscere ed utilizzare gli strumenti e i servizi di una società digitalizzata e renderli nuovamente soggetti attivi della società. La formazione verrà incentrata su quelle che saranno le sfide del futuro: le trasformazioni della società e dell’ambiente, la transizione digitale dei servizi e del lavoro. In parole povere: come prepararsi al mondo di domani senza partecipare alla sua distruzione, anche attraverso l’apprendimento di strumenti e tecnologie di base in grado di consentire l’accesso ad una “rete” di servizi evitando di rimanere esclusi dai processi partecipativi. Questo progetto è stato pensato non solo come percorso formativo, ma anche come processo di integrazione, confronto sociale e di educazione inclusiva, in grado di fornire conoscenze sostanziali al vivere moderno e finalizzato alla creazione di una comunità solidale fuori dagli schematismi ideologici. Una visione del mondo fondata su un approccio puramente scientifico e su una nuova etica esistenziale, nel rispetto della vita e della natura.

SU QUALI ATTIVITA’ SPECIFICHE SI ARTICOLA IL PROGETTO “FRAGILITA’ E INCLUSIONE DIGITALE AI TEMPI DEL COVID19”?

Il progetto si articola su 3 differenti modalità operative:

1) Accompagnamento dei soggetti fragili ed anziani alla transizione digitale, attraverso l’istruzione e la formazione conseguita nei corsi con cadenza mensile. Durante questi corsi verranno insegnate le modalità di accesso ai servizi telematici pubblici e privati attraverso l’utilizzo di computer e smartphone. Nel programma saranno trattati argomenti come: fondamenti delle tecnologie digitali, introduzione a Internet e alle reti, sicurezza informatica, l’utilizzo dei Browser per la navigazione, le APP utili alla gestione dei servizi essenziali, i sistemi di geolocalizzazione, gestione della posta elettronica e l’utilizzo delle PEC, la firma digitale, il domicilio digitale, lo SPID (credenziali uniche per l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione), i servizi INPS, i servizi dell’Agenzia delle Entrate, la gestione dei pagamenti digitali e di PagoPA, utilizzo delle Home Banking, social network e servizi connessi, comunicare con Whatspp, sistemi di videochiamata e videoconferenza, principali software di produttività (Office etc), i motori di ricerca e la navigazione sicura, E-commerce e servizi di acquisti on line. 

2) Creazione di un ufficio per l’assistenza di anziani e soggetti deboli nella gestione dei servizi telematici. L’ufficio, metterà a disposizione dei consulenti preparati sull’utilizzo dei servizi Web, e in grado di fornire adeguata assistenza ad ogni istanza su procedure telematiche. Inoltre verrà messo a disposizione un numero telefonico per le richieste di supporto nella gestione di problematiche legate all’utilizzo di servizi on line da parte di soggetti non in grado di spostarsi, in isolamento o impossibilitate a raggiungere l’ufficio. Si metterà a disposizione un servizio di pagamento on line (carta di credito dedicata) per quanti non disponessero di una carta, di un bancomat o di un qualunque sistema di pagamento utilizzabile on line.

3) Nell’ufficio sarà inoltre presente del personale volontario per la gestione di servizi di supporto agli anziani e fasce deboli per quanto concerne la fornitura dei suddetti servizi anche domiciliare a soggetti impossibilitati a spostarsi o a rischio contagio. Questo servizio sarà organizzato e pianificato anche per dare assistenza psicologica a persone fragili e isolate dalla pandemia, attraverso una comunicazione empatica e rassicurante.

COME SI E’ CAMBIATA LA SITUAZIONE DEI SOGGETTI DEBOLI DURANTE I MESI DI LOCKDOWN ?In Abruzzo, l’incremento della popolazione anziana, per le problematiche ad essa legata, ha accentuato il carico sociale ed economico contribuendo ad un generale impoverimento delle famiglie a causa anche della disoccupazione, che nei giovani e nelle donne è superiore al 50% con punte del 60% nelle province di L’Aquila e Teramo. In questo contesto abbiamo rilevato un’accentuazione dell’isolamento dei giovani e dei più anziani, la cui frustrazione ed esclusione è apparsa ancor più evidente durante la pandemia da Coronavirus. Abbiamo potuto rilevare la crescita dei NEET, cioè dei giovani non occupati né inseriti in un percorso regolare di istruzione/formazione, un significativo incremento dell’abbandono scolastico e alla diffusione di condizioni di precarietà e di isolamento delle persone più fragili e anziane a rischio di povertà (il 24% degli ultra 65enni è a rischio di isolamento sociale). Questi fattori stanno minando il sistema delle relazioni sociali fatto da persone che si incontrano, si relazionano e si confrontano. Il lavoro in gran parte si è trasformato in Smartworking, la scuola è diventata DAD (didattica a distanza), le relazioni sociali sono migrate sui Social Network, gli acquisti sono veicolati attraverso e-commerce (vedi Amazon, Zalando ), la banca  diventa l’Home banking e le relazioni affettive sono diventate sessioni di videoconferenze o chat. Gran parte dei servizi al cittadino sono diventati accessibili utilizzando Internet attraverso App e Siti specializzati. Tutto questo ha messo in evidenza il basso livello di competenze digitali di gran parte della popolazione italiana.
 Il rischio maggiore per questi soggetti è quello di sperimentare paura incontrollata, stress, ansia e solitudine associati all’impossibilità di stare vicino ai propri cari a causa dell’isolamento, nel timore di infettarsi e di diffondere il virus. Nelle attività di assistenza domiciliare svolte dall’Associazione Guardie Ambientali nel periodo del lockdown, abbiamo potuto verificare gli effetti che la quarantena induceva sulle persone anziane, con manifestazioni di confusione, rabbia, paura di rimanere senza i rifornimenti di base. Finora abbiamo cercato di controbilanciare la situazione, promuovendo azioni di supporto personale e solidarietà, inducendo reazioni positive e favorendo i processi di socializzazione. Ma nonostante i nostri sforzi ci è sembrato che queste azioni solidali mancassero di qualcosa: di una strategia in grado di dare un margine di autonomia a quelle persone. Allora abbiamo pensato che era arrivato il momento di verificare se la tanto declamata “transizione digitale” poteva essere uno strumento di integrazione e di socializzazione in grado di migliorare le modalità di comunicazione/informazione e di partecipazione. Questa riflessione ci ha portato a definire le linee d’azione di un progetto di cittadinanza attiva : “Fragilità & Inclusione Digitale ai tempi del COVID19” che si pone l’obiettivo di  favorire la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona, valorizzare il potenziale di crescita dei soggetti più fragili attraverso l’innovazione sociale, ovvero attività, servizi e modelli offerti dalle nuove tecnologie in grado di soddisfare i bisogni sociali in modo più efficace, creando nuove relazioni e nuove collaborazioni, accrescendo le possibilità di azione e la fruizione di servizi offerti dalla rete con un coinvolgimento attivo e stimolante.

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