Dopo elezioni. A Roseto tanti in corsa per un posto in giunta. Il PD già nella bufera e il Sindaco uscente non si presenta per le consegne al nuovo

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Roseto – Inevitabile, alla fine della competizione elettorale chi gioisce e chi , invece, si lecca le ferite. Il neo-Sindaco Enio Pavone lavora per formare la nuova squadra, mentre nel partito più grande che non ha  permesso l’ elezione del candidato, scoppia la bufera.

Il Senatore Legnini parla di cambio di strategia, mentre il Presidente regionale del PD, Manola Di Pasquale parla di responsabilità che vanno accertate e che una volta fatto se ne tragga le dovute conseguenze. Le bordate di un “grande vecchio” della sinistra teramana, come Vinicio Scipioni, che parla di Franco Di Bonavetmura ” come il peggiore Sindaco che la sinistra abbia potuto esprimere negli ultimi trenta anni”, ha chiuso il cerchio della resa dei conti oramai già in atto all’interno del PD della Provincia di Teramo dopo la sconfitta elettorale a Roseto. Logico è che i dirigenti locali saranno costretti a fare un passo indietro, come la leadership dell’Onorevole Ginoble è oramai solo un ricordo: Se nel partito sconfitto la discussione è aperta, in quelli che reggeranno la maggioranza nei prossimi cinque anni n on è da meno. Una foto pubblicata da un quotidiano di Enio Pavone vicino a Gianfranco Marini e altri che salutano la vittoria con il pugno alzato, ha suscitato più di una perplessità all’interno del PDL locale e non solo. Il fatto che i liberal socialisti non rinnegano la loro appartenenza è un buon segno, perché sarebbe illogico che , invece, accadesse il contrario, un messaggio negativo che gli elettori potrebbero interpretare in tanti modi Intanto ieri mattina Il Sindaco Di Bonaventura non si è presentato alla cerimonia per la consegna con il nuovo Sindaco:. Non solo. La Giunta uscente, riunita per l’ ultima volta fino a notte fonda, ha provveduto a realizzare il classico “ultimo colpo di coda ” prima di lasciare gli incarichi approvando una serie di delibere per la promozione di grado  di alcuni dipendenti del Comune.

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