La Regione Abruzzo diventa “terra” di mafia. Sequestrati beni e società di Ciancimino padre

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Avezzano – Se ancora qualcuno aveva dei dubbi, ora la Procura antimafia d’Abruzzo ha rotto ogni indugio: la Regione è “terra” di mafia e la zona degli investimenti che la malavita predilige per riciclare il denaro sporco che arriva dalle attività illecite che, forse, si consumano in altri territori.

Così tra Tagliacozzo, Avezzano e Carsoli  sono stati sequestrati beni , società ed imprese per un valore di oltre due milioni e mezzo di euro che sono riconducibili alla famiglia Ciancimino, l’exSindaco di Palermo. L’ operazione è stata portata avanti dalla direzione regionale anti-mafia  e quindi dal ProcuratoreAlfredo Rossini, ma anche con l’ intervento di Olga Capasso, Giudice della Procura nazionale e dal Giudice Gargarella. L’ operazione potrebbe essere non conclusa, come spiega il Procuratore aquilano, Alfredo Rossini. “Era noto che la mafia prediligesse l’ Abruzzo per riciclare i denari sporchi- ha detto il Magistrato – ma ora dobbiamo stare molto attenti sul fronte della ricostruzione dell’ Aquila, perché lì gli appetiti sono tanti sul fronte mafia”.

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