Spedizione punitiva “a domicilio”: individuati dalla Squadra Mobile i responsabili di una violenta aggressione ad un 36enne pescarese.

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La sua  “colpa”  era stata quella di aver fatto una battuta scherzosa ad una ragazza, incrociata alla fine di maggio sul lungomare di Montesilvano.
Simile “affronto” è costato caro ad un 36enne di Pescara, che si è ritrovato in ospedale con il naso completamente fratturato per i colpi inferti da alcuni amici della giovane, evidentemente contrariati dal fare disinvolto dell’uomo.
La violenta aggressione risale al 4 giugno scorso, ma l’episodio aveva avuto il suo prologo alcuni giorni prima, Quando M.K., 20enne e R.C. 18enne, entrambi di Pescara, avevano inteso lavare l’onta dell’offesa, ritenuta subita poc’anzi dalla loro giovane amica. Quindi, i due, giunti nel locale dove l’uomo saltuariamente lavora come cameriere, hanno cominciato ad insultare, schiaffeggiare e dare qualche pugno al 36enne che aveva incassato senza replicare, sperando che la cosa potesse finir lì. Ed invece no.
Evidentemente non soddisfatti di una “lezione” forse ritenuta troppo blanda, i due giovani,  la sera del 4 giugno, decidevano di tornare alla carica e, individuata l’abitazione del cameriere, dopo aver buttato giù a spallate la porta d’ingresso, si scagliavano con estrema violenza contro l’uomo, solo in casa, che veniva immobilizzato e ripetutamente colpito.
A seguito dell’aggressione, l’uomo, riportava lesioni giudicate guaribili in 25 giorni, salvo complicazioni.
Le indagini della Squadra Mobile consentivano, in poco tempo, di risalire all’identità dei componenti della spedizione punitiva, che venivano denunciati all’A.G..
Nella giornata di ieri il personale della Squadra Mobile di Pescara ha rintracciato i due giovani indagati, dando esecuzione alle misure cautelari degli arresti domiciliari al 20enne che già in precedenza fu condannato per il reato di lesioni personali, e la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Pescara per il neomaggiorenne.

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