Malavita in Regione. I “Casalesi” pronti a mettere le mani sulla ricostruzione

L’Aquila – Altro  che “le mani sulla città”, il clan dei “Casalesi”, la potente famiglia di camorristi della zona di Napoli, voleva quasi monopolizzare la ricostruzione e lo volevano fare, seconda la Procura della Repubblica di Napoli ” trovando una Ditta del Nord pulita, per iniziare la ricostruzione con almeno cento appartamenti, poi si vedrà qualcosa di più consistente”. Già, costruire cento appartamenti per la famiglia degli “onorati” campani, non era sufficiente, si doveva “alzare il tiro” e si doveva fare prima che arrivasse la concorrenza. Quindi, senza che gli interlocutori, intercettati dagli inquirenti di Napoli , si preoccupassero di essere scoperti o intercettati. I motivi di questa loro apparente sicurezza, di fatto, è rappresentato dalla scomparsa prematura del Procurato Generale dell’Aquila, nemico giurato di qualsiasi forma di associazione a delinquere da mettere in pratica nell’ambito della ricostruzione a L’Aquila. I “Casalesi”, comunque, sempre secondo la Procura di Napoli, non demordono, spiano la città, direttamente o indirettamente, 24 ore al giorno e sarà difficile che lasceranno una “preda” sostanziosa, come il controllo, anche parziale, del cantiere edile più grande d’Europa.ViaGermania_3-2-2010_02-1024x768

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