Montesilvano e Mogliano Veneto: un referendum per riaprire le “case chiuse”

collage_sindaci(wn24)-Montesilvano – Montesilvano e Moggliano Veneto, in Provincia di Teviso, insieme per raccoglire cinquecento mila firme, per presentare  un referendum, per l’abolizion della Legge Merlin e , di conseguenza, la riapertura delle “Case Chiuse” di tolleranza. In un’ora, al mercato di Treviso sono state raccolte 300 firme e sono soprattutto le donne a essere entusiaste. Il Sindaco di Mogliano Veneto, 28.158 abitanti in provincia di Treviso, Giovanni Azzolini, canta già vittoria. Se il clima ferragostano non bloccherà la macchina organizzativa, riuscirà a raccogliere le 500 mila firme entro il 30 settembre e così il referendum si farà e in caso di vittoria del sì ritorneranno i bordelli, legalmente riconosciuti e tassati.
Parallelamente dovrebbero essere previste sanzioni verso chi si prostituisce in strada. Insomma l’obiettivo è spostare la prostituzione dall’aperto al chiuso e tassare il suo giro d’affari. Se l’amore è a pagamento, va consegnata la ricevuta fiscale. In Germania, per esempio, secondo i dati raccolti dai promotori di questo referendum, ogni anno le prostitute che lavorano all’interno delle case chiuse versano nelle casse dello Stato 4 miliardi di euro.
Il leghista Azzolini non è nuovo ad iniziative  di impatto mediatico. Qualche anno fa installò in alcune strade cartelli con scritto «attenzione prostitute». Poi mise il divieto di suonare “bella ciao” in occasione del 25 aprile, che rientrò solo dopo le proteste dell’associazione partigiani. Per sostenere la sua elezione a sindaco arrivò anche l’allora ministro e ora presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
«Una proposta retrograda»?, si difende il sindaci pro-bordelli. «Io propongono semplicemente quello che avviene nei civilissimi Paesi del Nord Europa». Anche Attilio Di Mattia, Sindaco di Montesilvano, dopo aver proposto la creazione dei “Box del Sesso”, ora si allea con il Sindaco Leghista di Mogliano Veneto per raccogliere le 500mila  firme  e presentare il quesito referendario alla Consulta.Tutto, però, dovrà accadere entro il 30 settembre prossimo.
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