Scelta Civica:l’ On. Giulio Sottanelli:” Ora stabilità e speriamo che Monti ci ripensi”

ybuewyn(wn24)-Roseto –  Riannodiamo i fili e riprendiamo i nostri aggiornamenti, dopo la pausa estiva e dopo un mio breve periodo di malattia che a settembre mi ha tenuto lontano per qualche giorno dal Parlamento. Il riavvio dei lavori parlamentari, come avrete letto e ascoltato nelle ultime settimane, è stato segnato anche da una crisi di governo che ha messo a rischio il proseguimento delle attività dell’esecutivo e, aggiungo, anche il futuro del Paese che più che mai in questa fase ha bisogno di stabilità  e di una politica del fare e non dei litigi e personalismi che la animano da vent’anni ormai. Sono state di settimane di lavoro intenso nelle quali abbiamo licenziato in Aula provvedimenti importanti tra i quali voglio ricordare in particolare la legge sulla delega fiscale di cui vi ho già parlato e vi spiegherò meglio più avanti visto che è  stata licenziata dalla Commissione Finanze di cui faccio parte come capogruppo di Scelta Civica.. 
Proprio mentre chiudevamo questo numero della newsletter, il Presidente di Scelta Civica Mario Monti ha annunciato le sue dimissioni dal partito a causa dei dissidi che si sono creati con un gruppo di senatori che ha deciso di sostenere un’altra linea politica. E’ stata convocata nei prossimi giorni un’assemblea plenaria dei senatori e deputati di Scelta Civica nella quale – come auspico – spero si possa convincere Monti a tornare sui suoi passi. Ovviamente nella prossima newsletter vi darò conto con più precisione di quanto sta accadendo. 
IN AULA. Tra i principali provvedimenti approvati nell’ultimo mese c’è stato il progetto di legge con le disposizioni in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia votato dal Pd e da Scelta Civica che prevede, tra le più importanti disposizioni, un’aggravante della pena per i reati del codice penale commessi sulla base di «discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi» pur salvaguardando con un emendamento “le organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto” con l’obiettivo di evitare di restringere la libertà d’espressione. La Camera ha inoltre approvato il disegno di legge costituzionale, già approvato dal Senato, per l’istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali (C. 1359), ovvero della nuova Commissione Bicamerale che traccerà la strada per la riforma dello Stato e quindi della politica: forse ricorderete questo provvedimento solo per le plateali proteste “sul tetto” di qualche movimento politico in realtà l’istituzione del Comitato è il primo passo per mettere seriamente mano alla riforme delle Camere, alla riduzione del numero dei parlamentari, all’abolizione delle Province ed alle altre azioni necessarie per snellire lo Stato e tagliare la spesa pubblica. Tra gli ultimi provvedimenti approvati ricordo inoltre il decreto cosiddetto “Valore cultura” che prevede, tra le altre cose, fondi per diversi scavi archeologici (in particolare quello di Pompei), per musei, tax credit per i cinema, misure per risanare i debiti delle fondazioni liriche e dei teatri. E’ stato inoltre approvato a Montecitorio con 343 sì e 20 astenuti – e già convertito in via definitiva anche dal Senato- il decreto legge per il contrasto al femminicidio con nuove norme repressive ma anche più misure di protezione delle vittime(disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province). Il testo contiene anche provvedimenti in materia di commissariamento delle province: allo stato attuale con l’approvazione del decreto si è dato il via libera al ritorno alle urne delle giunte provinciali ma in realtà prima di fine anno dovrebbe entrare in vigore il disegno di legge Delrio che contiene l’abolizione delle province, questa è infatti la linea tracciata dal governo Monti che l’esecutivo vuole portare avanti. Infine sono stati approvati dall’Aula, dopo il passaggio in Senato, il Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2012, le Disposizioni perl’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2013 e la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013. Negli ultimi giorni sono stati inoltre approvati il decreto sulla diffamazione (che abolisce il carcere per i giornalisti così come richiesto più volte dall’Europa) e il progetto di legge di conversione del decreto Imu (che ha abolito la prima rata sull’abitazione principale, rifinanziando anche la cassa integrazione in deroga con 500 milioni) cui vi parlo più approfonditamente nella parte dedicata ai lavori della Commissione dove il provvedimento è stato analizzato prima di approdare in Aula.  

DELEGA FISCALE. Dopo un lungo lavoro in Commissione Finanze abbiamo finalmente approvato la legge di delega fiscale ovvero le disposizioni “per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita” di cui vi avevo già ripetutamente parlato sin dall’inizio della legislatura. Si tratta di un importante provvedimento che detta al governo le linee guida per la revisione del sistema fiscale, già iniziata durante il governo Monti, poi interrotta a causa della crisi di governo e ora tornata alla Camera.  Il governo avrà 12 mesi per adottare i decreti delegati, ma almeno il primo decreto dovrà essere varato entro quattro mesi. E sempre ogni quattro mesi (due in prima battuta) l’esecutivo dovrà riferire alle Commissioni parlamentari lo stato di attuazione della delega. Al suo interno, nonostante la versione definitiva non abbia recepito tutte le aspettative di Scelta Civica, sono contenute importanti misure per la riforma del catasto, per la certezza e la semplificazione del diritto, per una nuova tassazione del reddito delle imprese individuali, per la semplificazione del processo tributario della fiscalità ambientale e infine dei  giochi, con il recepimento degli emendamenti così detti “no slot” che contengono requisiti più stringenti per le aziende che chiedono la concessione e l’istituzione del “bollino” per i bar e i locali che non installano macchinette.

COMMISSIONE FINANZE. Il mio lavoro in Commissione Finanze si è concentrato principalmente sull’esame del decreto Imu. Mi sono fatto promotore di una serie di istanze di cittadini e associazioni per la promozione di emendamenti che andavano a mitigare ed estendere l’esenzione per le prime case e a rendere, più in generale, la misura più equa per imprese e cittadini. Tra gli altri emendamenti presentati in Commissione c’erano quelli per l’esclusione dalla seconda rata del 2013 dei fabbricati delle imprese costruttrici destinati alla vendita, siano essi di  nuova costruzione ma anche oggetto di interventi di riqualificazione, della deducibilità dell’Imu sai fabbricati usati come beni strumentali dall’impresa, dell’equiparazione alla prima casa delle abitazioni in cui dimorano coloro che hanno l’abitazione principale inagibile a causa del sisma, delle case possedute dai cittadini italiani, non residenti nel territorio dello Stato, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risultino locate e per l’introduzione dei contratti di durata flessibile a canone controllato per la locazione. Purtroppo a causa di problemi di copertura molti degli emendamenti sono stati rigettati ma sono orgoglioso che sia stato approvato l’emendamento che mi vede come primo firmatario che equipara alle prime case le seconde abitazioni date in comodato ai figli e anche quello che prevede un parziale ripristino della deducibilità delle polizze assicurative vita e infortuni, deducibilità che inizialmente era stata ridotta a 230 euro annue (ora invece fino a 520 euro), andando così a colpire soprattutto le famiglie e i piccoli risparmiatori e negando loro l’opportunità di dedurre dalle tasse tali spese. Sempre nell’ambito del decreto Imu è stato approvato anche un mio ordine del giorno a favore del settore delle costruzioni che impegna il governo ad estendere le disposizioni Imu per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita ma non affittati – l’invenduto – anche agli immobili oggetto di ristrutturazione o di lavori di recupero da parte dell’impresa. 

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