Marche. Salvare la trota mediterranea: accordo Università,Legambiente e province

 

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 (wn24)-Pesaro-Urbino – Mettere in atto azioni concrete per la conservazione delle trota nativa dell’area mediterranea e delsuo habitat in Italia centrale. 
È questo l’obiettivo del progetto
Trout Population Recovery in Central Italy – Acronimo LIFE+ TROTA, iniziativa co-finanziata nell’ambito del programma comunitario LIFE+ presentata in conferenza stampa a Pesaro, che prenderà il via il prossimo 1° novembre. Il progetto è coordinato dalla Provincia di Pesaro e Urbino con la collaborazione di Legambiente, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Provincia di Fermo, Università degli Studi di Perugia e Università Politecnica delle Marche
Ha aperto la conferenza stampa l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino, Tarcisio Porto, che ha presentato e descritto gli obiettivi, le finalità, la tempistica e il partenariato coinvolto che ha fortemente creduto e voluto il progetto LIFE+ TROTA. A seguire il Prof Caputo Barucchi dell’Università Politecnica delle Marche e il Prof Massimo Lorenzoni, dell’Università degli Studi di Perugia, hanno illustrato quelli che sono gli aspetti tecnico-scientifici del progetto, dettagliando e descrivendo le azioni che il partenariato di progetto realizzerà sul territorio interessato. Il Dott. Oliviero Olivieri, Presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e la Dott.ssa Loredana Borraccini, Dirigente della Provincia di Fermo, entrambe Beneficiari Associati di progetto, hanno descritto il loro coinvolgimento e il loro ruolo nel progetto. Ha moderato la conferenza stampa il Dott. Antonio Nicoletti, di Legambiente Onlus, partner responsabile delle attività di comunicazione del progetto.
 
La trota macrostigma è classificata come specie vulnerabile in Europa e fortemente minacciata in Italia a causa del sovra-sfruttamento della risorsa idrica, l’alterazione degli habitat fluviali e attività di ripopolamento con trote domestiche e alloctone all’area del Mediterraneo che portano a fenomeni di ibridazione della specie locale.
La caratterizzazione genetica e demografica della popolazione delle trote, la caratterizzazione ambientale dei corsi d’acqua che saranno poi soggetti ad azioni di conservazione, l’adattamento di un impianto di acquacoltura da gestione convenzionale a un impianto per la gestione e ilrecupero dei popolamenti nativi di trota mediterranea, larimozione di trote 
aliene dai corsi d’acqua selezionati per losvolgimento di attività di ripopolamento, una campagna dipromozione e sensibilizzazione 
sulle attività svolte, sono solo
alcune delle attività previste nel progetto e che saranno portate avanti nel corso dei 51 mesi previsti per le attività.

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