Abruzzo.AGGIORNAMENTO traffico internazionale di droga.Ecco i nomi degli arrestati

direzione_nazionale_antimafia_N(wn24)-L’Aquila – E’ stato scoperto un traffico internazionale di eroina, in cui l’Abruzzo era diventato un nodo nazionale dello smercio direttamente dai Balcani.
Ad individuarlo e stroncare i gruppi criminali che lo hanno reso possibile, un lavoro di collaborazione internazionale che ha visto partecipi le forze di Polizia albanese, bosniaca, slovena, croata e kosovara, l’Ipterpol, l’Europol e la Direzione Centrale Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno.
In Italia tutte le operazioni sono state condotte dai Carabinieri del Ros, su delega della Direzione Nazionale Antimafia.
L’operazione interforze, che è andata avanti dal 2009, ha permesso 71 arresti.
Le ordinanza di custodia cautelare, sono state firmate del Gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella 
58 persone stanotte sono finite in carcere, 11 agli arresti domiciliari, 2 hanno l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
La maxi operazione dei Carabinieri, denominata Ellenika, e’ tuttora in corso in Italia, Albania, Bosnia e Kosovo. Contestualmente presso la Procura distrettuale antimafia dell’Aquila si e’ tenuta la conferenza stampa nel corso della quale il Procuratore capo,Fausto Cardella e il Sostituto, Antonietta Picardi, ne hanno illustrato i particolari
Un durissimo colpo è stato inferto al traffico internazionale di eroina.
Le indagini dal 2009 al 2013 hanno consentito il sequestro di oltre 2 quintali di eroina e i cinque quintali di marijuana destinati ad una organizzazione radicata in Abruzzo, che commercializzava la droga sul mercato locale e su quelli delle Marche e della Puglia.
Gli arresti oggi disarticolano infatti tre organizzazioni i cui componenti dovranno ora rispondere di traffico internazionale di stupefacenti, e di detenzione di armi da fuoco utilizzate per imporre il loro dominio nei confronti dei concorrenti nel mercato illecito.
Le tre associazioni criminali accertate sono:
un gruppo fornitore facente capo ai narcotrafficanti Indrit Dokle e Izet Krasniqi, costitutito da albanesi , operante tramite due cellule in Albania, tra Durazzo e Tirana, e in Kopsovo a Prizner con proiezioni in diverse città italiane tra cui Pescara
un gruppo capeggiato da Adnan Ilijazagic dedito al trasferimento dei carichi di eroina e al reclutamento dei corrieri, con basi in Nosnia, a Velika Kaldisa e con proiezioni in tutta Europa
un gruppo orbitante intorno alla famiglia di Enzo Gargivolo che aveva e ha capacità di gestire ingenti flussi di eroina attivo a Pescara e province limitrofe.
Gli arresti sono stati eseguiti per i 2/3 in Abruzzo, ma anche in Lombardia, Veneta, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Sicilia nonché in Albania e Kosovo, dove 7 indagati, grazie al supporto assicurato dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, sono stati raggiunti da provvedimenti di arresto a fini estradizionali.
“Le indagini sono state avviate nel marzo 2009 a seguito dell’arresto di un corriere italiano e il sequestro di mezzo chilo di eroina – ha spiegato il generale Mario Parente, comandate del ROS – l’uomo intercettato a Trieste era parte di una rete ramificata di matrice bosniaca-kosovare dedita al traffico di ingenti quantità di eroina dall’Albania in Italia tramite il Kosovo e la Bosnia. Da lì è stato possibile ricostruire tutta la filiera che dall’Afghanistan porta l’eroina in Italia, e in particolare in Abruzzo”.
L’operazione Ellenika ha visto, sul fronte degli arresti, impegnati i Carabinieri di tutta Italia. 
“Questa notte sono stati impegnati 200 Carabinieri -ha spiegato il generale Claudio Quarta,  comandante della Legione CarabinieriAbruzzo– con il sostegno del Reggimento Lazio, con il supporto del nucleo di elicotteri di Bari che ha sorvolato in notturna le zone interessate, con fasci di luce, e con le unità cinofile da Chieti. L’esecuzione dei provvedimenti è avvenuta in totale sinergia e tutti i comandi territoriali abruzzesi sono intervenuti.”
Non bisogna mai leggere un episodio sa solo, ma legarlo nel contesto‘ questa frase del giudice Giovanni Falcone, ricordata in sede di conferenza stampa dal sostituto Procuratore Antonietta Picardi, rappresenta bene come sia stato possibile arrivare al risultato di questa notte.
Elemento chiave dell’indagine infatti è stata la capacità di collegare insieme fatti tra loro apparentemente slegati.
“L’Abruzzo era il destinatario finale dell’organizzazione, nella regione avveniva lo spaccio. Centrale in questa indagine il ruolo, mai interrotto dal 2008, della famiglia albanese Gargivolo a Pescara, ed essenziali -ha sottolineato la Picardi- sono state le operazioni sotto copertura ”.
“La realtà albanese- ha sottolineato il sostituto procuratore nazionale antimafia Diana De Martino– è una realtà impenetrabile, organizzata dei clan, tutti su base famigliare. In questo caso grazie al nostro sistema giudiziario la collaborazione c’è stata ed è stata molto importante”.
L’eroina parte dall’Afghanistan dove viene prodotta, importata dagli Albanesi attraverso i fornitori turchi, stoccata in Kossovo e Macedonia.
AGGIORNAMENTI    Ecco i nomi degli arrestati a Pescara e Provincia: Lino, Fabio e Claudio Spinelli,Domenico Caposano,Carmelo Accetta,Marco Di Cesare, Felice Bellotti, Italo Di Rocco,Lauro Cetrullo, Roberto Bellotti,Antonello Parbone De Matteis,Paride D’Antonio,Moreno Sagazio,Giuseppina Insolia,Moreno Russi,Alessandro Mariani,Simone Toro, Alessandro e Gianluca Tavoletta. I nomi le cui ordinanze gli sono state recapitate in carcere: Luigi Sivitilli, Danilo e Marino Parbone De Matteis,Roberto Martelli e Giuseppe Caposano. Sono finiti algi arresti domiciliari Fiorella Olivieri e Claramonica Russi.
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