Protesta dell’Associazione “Pro-Vomano”: “Lavori inutili con rischio esondazione e catastrofe”

vomano_esondato(wn24)-Scerne di Pineto – Le ruspe inviate dall’ENI sono al lavoro da ieri. Esattamente ne sono quattro, di mai viste al lavoro sul letto del fiume Vomano, a est, nelle vicinanze della cava, per mettere in sicurezza la parte terminale del fiume più grande della Provincia di Teramo e quindi anche gli impianti ENI presenti nei paraggi. Così, purtroppo, non è,per la frazione di Scerne, almeno secondo i rappresenti dell’Associazione “Pro-Vomano” che da anni si battono per la messa in sicurezza del fiume, che rischia ora come ora, di sommergere d’acqua la frazione di Pineto, come mai nessuno poteva immaginare. “Abbiamo visto da ieri le tante ruspe al lavoro sul letto del fiume – ha detto Paolo Moscone, Presidente dell’Associazione “Pro Vomano” – però nessuno ancora capisce che i lavori in corso si devono fare in funzione di mettere in sicurezza tutto, quindi non solo gli impianti ENI, perchè basta un’altro colpo di maltempo come quello di lunedì scorso, per vedere Scerne di Pineto sommersa dall’acqua.Tutti devono vedere come è ridotta la strada che costeggia il fiume: sottile a tal punbto che pensiamo che da un momento e l’altro le cose potrebbero precipitare Noi dal 1999 che chiediamo alla Regione, Provincia, Comune di attivarsi insieme e mettere in sicurezza il Fiume Vomano e ,quindi, anche gli abitanti di Scerne. Così non è mai stato. Ora sono arrivate le ruspe dell’Eni, interessati, però, solo alla messa in sicurezza degli impianti di proprietà dell’Azienda che si trovano nel sottosuolo. Ma alle popolazioni residenti vicine al “grande malato” chi ci pensa?”.

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